Obiettivo -30% di produzione Co2 in Toscana entro il 2020

Il nuovo Piano di indirizzo energetico regionale 2008 – 2010 (Pier) verrà varato dalla Giunta l’11 marzo prossimo, al termine di un periodo di concertazione cominciato nel dicembre scorso. Subito dopo prenderà il via l’iter legislativo in Consiglio che si dovrebbe concludere nel mese di maggio con la discussione in aula. Questo il ruolino di marcia del Piano energetico che, nonostante che la scadenza prevista per il piano sia quella della legislatura (2010), contiene previsioni fino al 2020 che partono dalle strategie europee dei cosiddetti 3-20: riduzione del 20% dell’emissione di gas serra; migliorare l’efficienza energetica del 20%, nonché aumentare del 20% la percentuale di produzione di energia da fonti rinnovabili. Da questo punto di vista una novità importante è contenuta nella Finanziaria 2008 che estende gli incentivi economici per lo sviluppo delle fonti rinnovabili fino al 2010. Così come si precisa sempre di più il ruolo delle Regioni come tramite fra normative europee e normative nazionali. La condizione poi per il successo del Piano è concordare con le provincie un termine rigido, una deadline, entro la quale tutto il sistema toscano “parli la stessa lingua” per proseguire lo sviluppo delle energie rinnovabili, ridurre le emissioni e fare il monitoraggio annuale per avere percezione di movimento o di stasi. Entro il 2020 le emissioni di anidride carbonica dovranno essere ridotte di 7,2 milioni di tonnellate (2 milioni, il 30%, grazie alle azioni del Pier e produrre energia elettrica). Partendo dai dati dei consumi (35% industria, 32% famiglie, 31,5% trasporti), la relazione si è dilungata sul regolamento per la qualificazione degli edifici, da approvare entro giugno che disciplinerà i criteri di prestazione energetica, introducendo nel mercato immobiliare una classificazione in base all’efficienza che può avere importanti effetti sul mercato. Un secondo punto qualificante è quello dell’introduzione di semplificazione e coordinamento fra tutte le normative regionali in materia urbanistica in modo da armonizzare norme e procedure. Il piano prevede poi i cosiddetti “distretti energetici abitativi”, aree di nuova lottizzazione con una riduzione del 50% del fabbisogno energetico da uso termico ed elettrico. Il valore complessivo degli investimenti per la realizzazione degli obiettivi del Pier è di 3 miliardi.

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