Impianti a biomassa in Veneto. La Regione restringe i parametri. «Realizzati solo da agricoltori»

Tra le diverse normative approvate nel collegato alla Legge regionale di stabilità 2017 spicca un articolo proposto dall’assessore all’ambiente Gianpaolo Bottacin e dedicato agli impianti a biomasse, per i quali si prevede una decisa restrizione nel campo di applicazione con particolare riferimento a quelli sopra i 1000 kW.

biomasse.jpgNuove norme «Così come sugli impianti idroelettrici – dichiara Bottacin – anche sugli impianti a biomassa, ivi compresi i pirogassificatori, stavamo assistendo a un assalto alla diligenza del tutto esagerato che stava creando grandi preoccupazioni tra i cittadini. Dopo aver ridefinito nei mesi scorsi le linee guida per le centraline idroelettriche, imponendo dei vincoli che ci hanno fatto diventare la Regione più virtuosa d’italia da questo punto di vista, su mia proposta si è ritenuto di intervenire con un emendamento in legge di stabilità per regolamentare anche gli impianti a biomassa. Tali impianti – spiega Bottacin – potranno essere realizzati solo a determinate distanze dalle abitazioni e, in area agricola, potranno essere proposti solo da agricoltori a titolo principale. Tutto ciò per evitare le speculazioni che si stavano generando a causa degli incentivi statali concessi a questi tipi di impianti».

Legge nazionale «Va infatti ricordato che la legge nazionale definisce questi impianti come opere di utilità pubblica urgenti e indifferibili – conclude l’assessore – quindi per la Regione diventa quasi impossibile esprimere un diniego a un’eventuale domanda di autorizzazione. Proprio per questo ho in più occasioni espresso al ministro Galletti la mia contrarietà sugli incentivi statali a questi impianti».

 

 

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