Exploit Meridione. Giannola (Svimez) assicura: «Non è un episodio isolato»

Adriano Giannola presidente Svimez

Il Sud riparte grazie all’agricoltura? A dirlo è il Rapporto Ismea-Svimez, presentato oggi a Roma. Ecco il commento al rapporto del presidente di Svimez Adriano Giannola.

Adriano Giannola presidente Svimez
Adriano Giannola presidente Svimez

«Forse ha sorpreso il ruolo trainante avuto dall’agricoltura meridionale nell’exploit del 2015 che ha visto il Sud invertire la rotta negativa e crescere più del Centro – Nord. Un ruolo confermato nel 2016, a indicare che la positiva dinamica del valore aggiunto agricolo meridionale, cresciuto nel 2015 in modo eccezionale (7,3%) non è un episodio isolato. Certo è stato alto il tributo pagato alla crisi: il valore aggiunto del settore è diminuito cumulativamente nel Mezzogiorno del -5,3% (+6,8% nel resto del Paese) ma la flessione, molto più contenuta di quella subita (-13%) dal complesso dell’economia meridionale, indica una struttura più “resiliente” e al contempo più reattiva agli elementi di stimolo che, ora, sono da salvaguardare e rafforzare. Si conferma una positiva dinamica nel 2015 anche per gli investimenti nel settore agricolo (9,5%) dopo la profonda contrazione (-41,4% ) dal 2008 al 2014 (15 punti in più del resto del Paese, -26,7%).  E conforta il dato positivo dell’ occupazione con l’ importante qualificazione che  occupazione e  imprenditorialità giovanile in agricoltura  realizzano significative performance (crescita di oltre il 5% e 6% nei primi due trimetri 2016 con un incremento (+9%) degli addetti con meno di 35 anni). Il  rapporto ISMEA – SVIMEZ, nell’ analizzare questi aspetti, traccia il quadro di una evoluzione strutturale del settore che -secondo le  linee dell’ odierna politica agraria dell’ Unione-  persegue con crescente efficacia  una strategia di multifunzionalità come obiettivo della ristrutturazione del mondo agricolo. Multifunzionalità significa attenzione all’ ambiente del quale si diviene presidio, significa contribuire alla sostenibilità dei processi produttivi in coerenza agli obiettivi generali (limiti all’ inquinamento e al consumo energetico).  In questo ambito gli spazi che si aprono  proprio al mondo agricolo meridionale per raggiungere la “nuova frontiera” sono particolarmente ampi. L’ evoluzione multifunzionale dell’ agricoltura concorre al necessario riposizionamento del sistema Italia correlandosi strettamente a essenziali drivers dello sviluppo come quello energetico e logistico e contribuendo a dar corpo a quella vocazione euromediterranea tutta da sviluppare ed affermare. A fronte di una politica della coesione che presenta cruciali problematicità e sempre meno efficace nel promuovere la convergenza, l’ evoluzione dell’ agricoltura e dell’ agroindustria su queste linee rappresenta un complemento prezioso al fine di dar corpo a una”via  Euromediterranea” allo sviluppo inclusivo e alla convergenza».

 

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