Dalla carta all’uso alimentare. Ecco le 10 curiosità da sapere sulla canapa industriale

Lo sapevate che 1 ettaro di canapa in 4 mesi ha la stessa produttività di 4 ettari di foreste in 20 anni? E che Henry Ford, nel lontano 1953, progettò un veicolo costruito principalmente di fibre di cellulosa biodegradabili derivate da canapa, ma, soprattutto, alimentata per mezzo di etanolo di canapa? Ma anche che la coltivazione di canapa non richiede prodotti chimici, erbicidi o pesticidi? A dirlo è la AXS M31 (bio-formulazione avanzata per l’agricoltura) che ci propone le dieci cose da conoscere assolutamente sulla canapa industrtiale.

  1. Canapa industriale contiene meno di 1% HTC (tetroidracannabinolo) quindi la canapa industriale non è una droga e non è marijuana;

canapa_industriale-1068x713Canapa industriale per la produzione di carta

2. La canapa sativa è una fonte importante di cellulosa. Lo sapevate che 1 ettaro di canapa in 4 mesi ha la stessa produttività di 4 ettari di foreste in 20 anni.

3. La canapa ha la fibra più resistente al mondo e può produrre 3-8 tonnellate di fibra secca per acro. Quattro volte in più rispetto ad una foresta.

carta_usa_canapa4. La Magna Carta, la Bibbia di Gutenberg e persino la prima stesura della Costituzione Americana sono state stampate su carta ricavata da canapa;

Canapa industriale e bio-plastica

5. Henry Ford ancora nel lontano 1953 progettò un veicolo costruito principalmente di fibre di cellulosa biodegradabili derivate da canapa, sisal e paglia di grano, ma – soprattutto – alimentata per mezzo di etanolo di canapa. La mitica Hemp Body Car: interamente composta da plastica in fibre di canapa, biodegradabile e dieci volte più leggera delle auto con carrozzeria d’acciaio. Inoltre per dimostrare quanto fosse valido tale progetto si realizzò persino uno spot in cui la vettura veniva colpita ripetutamente con un martello da incudine senza che si scalfisse o graffiasse minimamente. Ma la cosa più incredibile era il carburante: la Hemp Body Car era difatti alimentata dalla canapa distillata, il cui impatto inquinante era pari a “zero”.

Canapa industriale: la benzina del futuro

6. Con 1 acro di canapa industriale si riesce a produrre 3.500 litri di metanolo. Gli scarti di canapa possono produrre 10 tonnellate di biomassa per acro ogni 4 mesi. Coltivando il 6% del suolo americano è possibile produrre l’energia per tutta la nazione.

semi_canapaSemi di canapa sativa

7. I semi di canapa contengono 80% di acidi grassi polinsaturi – particolarmente nutriente per animali e persone. Nessuna altra pianta contiene così tante proteine facili da digerire, né tantomeno così tanti oli essenziali necessari per una vita sana e vitale! I semi di canapa possono essere usati grezzi o per l’olio prodotto dalla spremitura a freddo. Dal punto di vista proteico i semi di canapa sono considerati un alimento completo, contengono, infatti 8 aminoacidi essenziali: leucina, isoleucina, fenilalanina, lisina, metionina, treonina, triptofano e valina. Inoltre sono ricchi di vitamina E, che svolge un’importante azione antiossidante, e di sali minerali, come potassio, magnesio e calcio. Nei semi di canapa troviamo anche gli acidi grassi omega3 e omega6.

Canapa sativa negli alimenti

8. La canapa industriale viene largamente utilizzata nella cosmesi e nella produzione di saponi e detersivi, nonché nella produzione di molti cibi, come latticini, burro, hamburger, birra, ecc. Con la canapa sativa si realizzano anche le bevande analcoliche energizzanti come l’americana Chronic Ice che è fatta con una miscela di thè e estratto di canapa.

9. La coltivazione di canapa non richiede prodotti chimici, erbicidi o pesticidi;

Canapa industriale nell’edilizia ecosostenibile

10. La canapa industriale è un’ottima fissatrice di CO2. Si calcola che 31 kg di CO2 vengono conservati in un muro di canapa e calce dello spessore di 300 mm. In edilizia questo biocomposito rappresenta un’efficace tecnica per contrastare il riscaldamento globale. La canapa e la calce permettono di mantenere l’ambiente interno della casa, caldo in inverno e fresco in estate richiedendo un’irrilevante necessità di riscaldamento. Inoltre il biocomposito permette di vivere in un ambiente più salubre e pulito, poiché i due elementi hanno la capacità di assorbire elevate quantità di vapore acqueo, facendo “respirare” le pareti ed assorbendo l’umidità presente in casa.

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