Voucher. In agricoltura strumento utile per aziende e per lavoratori occasionali. Guidi: «E’ un aiuto a categorie deboli»

«L’accelerazione sui voucher, per scongiurare il referendum,  non deve però vanificare uno strumento che in agricoltura si è rivelato utile, sia per le aziende, sia per i lavoratori». Lo sottolinea  il presidente di Confagricoltura Mario Guidi che interviene a proposito del decreto legge sui buoni lavoro che il governo avrebbe in animo di varare.

raccolta olive su scala_1.jpgPrestazioni occasionali «Abbiamo chiarito in più occasioni – osserva Guidi – che i buoni lavoro in agricoltura sono impiegati solo per pensionati, giovani studenti, cassa integrati e percettori di integrazione a reddito in attività stagionali come raccolte e vendemmia. Parliamo quindi di prestazioni meramente occasionali e accessorie da svolgere nei momenti di maggiore necessità che non penalizzano assolutamente il lavoro agricolo subordinato, che non può e non deve essere retribuito con i voucher. Grazie a questo strumento i giovani ed i pensionati possono arrotondare ed i cassa integrati ed i disoccupati usufruire di una piccola fonte di reddito nei momenti di difficoltà. Lo strumento dei voucher  – aggiunge – è utilizzato in modo corretto in agricoltura, per questo chiediamo che venga conservato. Mantenuto e non vanificato da tetti aziendali ed individuali troppo bassi che lo renderebbero di fatto inapplicabile».

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Elaborazione Confagricoltura su dati Inps

 

«Non è pensabile, per un azienda che deve raccogliere la frutta o vendemmiare, avere un tetto soggettivo di 2000 euro all’anno e complessivo di 3000 euro (come previsto dal ddl all’esame del Parlamento) – conclude il presidente di Confagricoltura -. E non è socialmente utile escludere dall’utilizzo dei voucher in campagna cassa integrati e disoccupati. Se l’agricoltura può dare un dignitoso, anche se piccolo, sostegno al reddito a chi non ha un lavoro fisso che male c’è?»

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Fonte Inps
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