Pericolo deserto al posto dei campi di grano. La risposta arriva dalla semina diretta

E se domani ci svegliassimo in un deserto senza poter più coltivare grano? E’ l’interrogativo al centro del GraNotill della Cultura, organizzato da Semina Diretta 2.0, che il 30 settembre e il 1 ottobre a Matera metterà a confronto tecnici e specialisti del settore di FAO, UNESCO, ISPRA, Università, scuole e Regione Basilicata per discutere insieme di una delle sfide cruciali per il nostro futuro: il rischio desertificazione in Italia.

secco.jpgIl problema della desertificazione Cambiamenti climatici, tecniche agronomiche che impoveriscono il suolo e siccità stanno modificando, progressivamente e in maniera sempre più significativa, le aree agricole del nostro Paese. La questione della desertificazione rappresenta, senza dubbio, uno tra i più complessi e preoccupanti processi di degrado ambientale dei nostri tempi e in questo scenario proprio la Basilicata è, a livello nazionale, uno dei territori più a rischio, con un livello di desertificazione parti al 55% (dati CNR). Per questo motivo Semina Diretta 2.0 ha avviato da tempo una collaborazione diretta con la Regione Basilicata ed ALSIA (Agenzia lucana di sviluppo e di innovazione in agricoltura) per attivare un percorso virtuoso finalizzato ad una sensibilizzazione capillare non solo degli addetti ai lavori, ma anche delle istituzioni e dell’opinione pubblica, mettendo in campo azioni mirate ad arginare il fenomeno della perdita di fertilità del suolo.

desertificazioneLa semina diretta Si tratta di una tecnica di agricoltura conservativa che prevede la semina su terreno non arato. Praticata da diversi anni, raggiunge in Italia circa l’1% della superficie agricola utilizzata (dati FAO), mentre nel mondo copre complessivamente una superficie pari quasi a tutto il Mar Mediterraneo. La semina diretta è la massima espressione tra le tecniche finalizzate alla difesa del territorio: si effettua su terreno non lavorato senza arrecare alcun danno al suolo e garantisce indiscutibili vantaggi di carattere ambientale, economico – dal momento che permette agli agricoltori di eliminare tutti i costi relativi alle lavorazioni del terreno –  e agronomico – ripristinando la fertilità del suolo .

Immagine dei Sassi di MateraL’evento Sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre Matera ospiterà il primo “GraNOtill della Cultura”, dal titolo “La semina diretta nei sassi”, che coinvolgerà addetti ai lavori, istituzioni e cittadini. Nella prima giornata, in piazza Vittorio Veneto, i protagonisti saranno bambini e ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori che presenteranno idee e lavori sulla conservazione del suolo lucano, nazionale ed internazionale. Questa iniziativa è il frutto degli incontri che Semina Diretta 2.0, in collaborazione con UNESCO, ha organizzato in queste settimane per informare e coinvolgere le nuove generazioni sul delicato tema della desertificazione. Sempre sabato 30 si terrà un convegno nel corso del quale si illustreranno i vantaggi della semina diretta rispetto alla tecnica tradizionale nel frenare il fenomeno della desertificazione e la perdita di fertilità e biodiversità. All’incontro interverranno relatori di organizzazioni nazionali e sovranazionali tra le quali ISPRA, CREA, FAO, GIAR, nonché dell’Università degli studi di Roma e di Palermo. La sera ci sarà un momento di degustazione di Pastalife™ Basilicata, Sicilia, Puglia, la pasta regionale realizzata dia produttori di Semina Diretta 2.0 che unisce tutela dell’ambiente e la tipicità e genuinità italiane. Domenica 1 ottobre, nella mattinata, avrà luogo un convengo tecnico dedicato agli addetti ai lavori dal tema “Il residuo colturale: gestione e valenza agronomica”. A questo seguirà un “light lunch”, con Pastalife™ che vedrà protagonisti i ragazzi dell’istituto alberghiero G. Briganti, e quindi una dimostrazione dinamica in campo di attrezzature per la semina diretta.

 

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