Credito d’imposta per ristrutturazioni agrituristiche. Gli interventi entro fine anno

Interventi di ristrutturazione edilizia, adeguamento antisismico e messa in efficienza energetica degli edifici: gli imprenditori agricoli che effettuano questi interventi in strutture agrituristiche, potranno richiedere il credito d’imposta previsto (per gli agriturismo) dalla legge di Bilancio 2017. Il credito d’imposta, già vigente prime del 2017 anche per le altre imprese turistico ricettive è pari al 65% delle spese sostenute per i suddetti interventi effettuati nel 2017, fino ad un massimo di 200mila euro.

agriturismo_3_1_1_1.jpgLa richiesta dovrà essere presentata nel 2018 non appena il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (Mibact) avrà pubblicato l’apposito Decreto ministeriale. Dato che la somma destinata al credito d’imposta è predeterminata, l’imprenditore dovrà verificare (anche tramite gli uffici della Cia), la pubblicazione del suddetto decreto ed essere tempestivo nell’invio della richiesta: esauriti i fondi, il credito non verrà riconosciuto (click day). Nella domanda dovrà essere indicato il costo complessivo degli interventi effettuati, l’importo delle spese sostenute che danno diritto al credito, l’effettività delle spese sostenute. A tale ultimo proposito, è necessario che il pagamento avvenga con sistemi tracciabili, preferibilmente tramite bonifico bancario. In attesa della pubblicazione del decreto più volte citato, per “guadagnare tempo”, l’interessato può intanto registrarsi sul sito del Mibact. Possono richiedere il credito d’imposta gli alberghi, i villaggi-albergo, le residenze turistiche, gli alberghi diffusi, i condhotel, le marina resort ed appunto, gli agriturismo. L’agriturismo deve essere aperto almeno prima del primo gennaio 2012 e deve avere un minimo di sette camere destinate al pernottamento. Gli interventi che danno diritto al credito sono:

  1. manutenzione straordinaria;
  2. restauro e risanamento conservativo;
  3. ristrutturazione edilizia;
  4. eliminazione delle barriere architettoniche;
  5. adozione di misure antisismiche;
  6. interventi di incremento dell’efficienza energetica;
  7. spese per l’acquisto di mobili e componenti d’arredo.
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