Riso. Rialzi in apertura di campagna ma confronto con 2016 rimane negativo

Archiviata una campagna 2016-17 che, dal punto di vista dell’andamento dei prezzi dei risoni, verrà ricordata come una delle peggiori degli ultimi anni, con diffusi ribassi per tutti i gruppi varietali, l’esordio ad ottobre della campagna commerciale 2017-18 ha mostrato, da un lato, prezzi attestati su livelli più bassi rispetto all’avvio della precedente campagna ma, al tempo stesso, anche dei rialzi durante le rilevazioni del mese di ottobre.

riso_3Varietà Aumenti che, sebbene di entità differente, hanno interessato di fatto tutti i gruppi, con la sola eccezione delle classiche varietà da risotto, Carnaroli in testa. Da evidenziare, in particolar modo, la performance del risone Baldo che, grazie agli aumenti in avvio di campagna (+16% tra la prima e l’ultima rilevazione di ottobre), dettati dal buon andamento della domanda proveniente dalla Turchia, si è riportato su valori più elevati del 15% circa rispetto a dodici mesi prima. E’ quanto emerge dall’analisi compiuta dalla Camera di Commercio di Pavia in collaborazione con BMTI. Come detto, però, per la maggior parte dei risoni i prezzi si mantengono su livelli ben inferiori allo scorso anno: rispetto ad ottobre emerge un -25% per i Tondi (varietà Selenio), -16% per gli Indica (Thaibonnet). Più marcato il calo tra i Lunghi A, con un -40% circa per il Carnaroli e un -32% per l’Arborio.

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