Tagli Fondi Ue. L’Italia potrebbe perdere fino a 9,7 miliardi. De Castro: «Pac non sia salvadanaio»

paolo-de-castro.jpg«Nonostante si tratti ancora solo di simulazioni le notizie arrivate in merito ai possibili scenari di tagli al bilancio Ue sono fortemente preoccupanti». E’ il commento del vicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro alle notizie sull’esercizio dei servizi della Commissione sull’impatto di eventuali tagli al budget Pac nel prossimo quadro finanziario pluriennale. «La discussione sul bilancio inizierà nel 2018 – spiega De Castro in una nota – e il nostro impegno sarà quello di evitare modifiche nel bilancio dell’agricoltura», soprattutto la Pac non va vista «come il salvadanaio a cui attingere” per aumentare le risorse per “le nuove politiche europee».

Secondo quanto riportato dall’Ansa, che ha visionato un documento della Direzione generale agricoltura della Commissione Ue, l’effetto sull’Italia di un ipotetico taglio del bilancio Pac dal 15 al 30% darebbe dai 3,4 ai 9,7 miliardi in meno in sette anni, dopo il 2020. Il testo fa parte dei documenti di simulazione realizzati da diverse Dg in risposta ai tre scenari principali proposti da Bruxelles nella comunicazione sul futuro bilancio pluriennale Ue, che dovrà fare i conti con il post Brexit. Il primo scenario, denominato ‘di riferimento’, applica un taglio lineare degli stanziamenti attuali Pac del 15% a prezzi correnti, il secondo ripete l’esercizio con tagli del 30%, mentre la terza ipotesi è quella dello status quo. Oltre a mostrare l’impatto sulle casse dei diversi paesi, la Dg Agri difende il capitolo di bilancio della Pac elencando gli effetti negativi sulle aziende agricole grandi e piccole, sulla stabilità del reddito degli agricoltori e sui diversi settori, con allevamento, cereali e colture proteiche a soffrire di più. Nel testo si esamina anche l’ipotesi del co-finanziamento nazionale che “provocherebbe forti squilibri tra Paesi”, minando alle fondamenta “il mercato unico dei prodotti agricoli”. Nello scenario ipotizzato di una partecipazione finanziaria del 30% da parte dei paesi alla spesa per gli aiuti diretti agli agricoltori, il saldo sarebbe positivo per alcuni contributori netti. Per Italia, Germania e Olanda i risparmi teorici dei contributi al bilancio Pac eccederebbero i costi addizionali per il co-finanziamento.

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