Inaugura oggi la 26° edizione di Benvenuto Brunello, l’anteprima del grande rosso toscano che quest’anno presenta Brunello di Montalcino 2013, la Riserva 2012, il Rosso di Montalcino 2016, Moscadello e Sant’Antimo.

«Insieme ai vini, protagonisti assoluti del nostro evento – ha commentato il Presidente del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino Patrizio Cencioni – quest’anno abbiamo voluto dedicare ampio spazio alla riflessione sul futuro del vino e del mercato insieme ai massimi esperti del settore dell’e-commerce mondiale, a giornalisti e meteorologi. Abbiamo poi voluto ampliare l’offerta rivolta agli appassionati di vino che dall’anno scorso sono invitati a partecipare alla nostra anteprima, proponendo loro quattro seminari di approfondimento e curiosità sulle nostre denominazioni. Fermo restando che le degustazioni restano il cuore e l’anima di Benvenuto Brunello, abbiamo voluto dare una nuova impronta all’anteprima perché, se è vero che il mondo del vino sta cambiando, anche le manifestazioni ad esso collegate devono evolversi».

Questa mattina il giornalista del Corriere della Sera e curatore del blog divini.corriere.it Luciano Ferraro ha dialogato con i protagonisti della rete Manfredi Minutelli, responsabile food & wine di Alibaba, Andrea Nardi Dei, fondatore di Vino75, e Marco Magnacavallo, CEO di Tannico sull’incidenza dell’e-commerce sul mercato mondiale del vino.

Stando alla ricerca presentata da Tannico, market leader per il vino online in Italia, il Brunello è tra i rossi il secondo più comprato in rete, ma si colloca al primo posto se si considera il segmento dei vini ultra-premium e luxury (quelli cioè da oltre 25 Euro a bottiglia). Proprio i consumatori italiani di questa fascia alta di prodotto sono aumentati del 30% dal 2016 a oggi. Interessante infine notare che i clienti che hanno acquistato Brunello online nel 2017 hanno speso il 70% del loro budget annuale, che si attesta sui 560 Euro, in vino rosso e bollicine, soprattutto Champagne.

Tutela e salvaguardia sono le parole chiave dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo, che questa mattina ha presentato il percorso di candidatura a patrimonio immateriale UNESCO della “cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali”. La volontà dell’associazione è testimoniare la presenza e preservare l’insieme di valori, il mondo tradizionale e la cultura che uniscono i territori e le comunità legate al tartufo. Tartufo come cultura e non solo come prodotto pregiato della terra. «La nostra presenza in un contesto di eccellenza – ha commentato Michele Boscagli, presidente dell’Associazione – serve per allargare la platea dei conoscitori e rilanciarla in un contesto nazionale e internazionale come quello che offre Benvenuto Brunello».

«Gli incontri di oggi – ha commentato Patrizio Cencioni – ci rendono sempre più consapevoli che soltanto facendo leva sulla grande risorsa che è il nostro territorio, il suo sviluppo e la sua tutela, sia dal punto di vista del prodotto sia da quello della crescita di tutto ciò che sta intorno al vino, che si possono vincere le sfide che il nuovo ci mette davanti e che il Consorzio è pronto a cogliere».

Domani, sabato 17 febbraio, sarà la volta del dibattito, guidato da Ferraro, con il meteorologo Paolo Sottocorona, l’esperto Robert Camuto dell’autorevole rivista Winespectator e alcuni giovani produttori montalcinesi su prospettive e proposte sulle nuove modalità di viticoltura alla luce dei cambiamenti climatici in atto.

Il convegno chiuderà il consueto programma del sabato di Benvenuto Brunello che prevede l’assegnazione dei premi Leccio d’Oro, la presentazione delle stelle alla vendemmia 2017 e lo svelamento della formella celebrativa dell’annata che quest’anno, com’è noto, vede protagonisti il celebre artista Sting e la moglie Trudie Styler.

 

Come ogni anno Benvenuto Brunello rappresenta anche l’occasione per tirare le fila sull’andamento, in termini di produzione, export e fatturato, delle denominazioni del Consorzio e di tutto il territorio montalcinese. Il 2017 si presenta come un anno all’insegna della stabilità: confermato il dato sulle esportazioni, che si attesta sul 70% della produzione totale. A trainare il mercato sono i paesi target di USA (oltre 30%), seguiti da Europa (con UK, Germania e Svizzera in testa) al 20%, i mercati asiatici (Cina, Giappone, Hong Kong ecc.) che realizzano il 15%, il Canada (12%) e il centro e sud America (8%). Il restante 15% è occupato dagli altri mercati. Stabile anche la produzione: 9.010.369 le bottiglie di Brunello imbottigliate nel 2017 (0,65% in meno rispetto al 2016), e  4.617.384 quelle di Rosso (-0,34% rispetto all’anno precedente). Stabili anche Sant’Antimo (250mila bottiglie) e Moscadello (40.000 unità). In aumento rispetto all’anno scorso il giro d’affari del settore vitivinicolo a Montalcino, che quest’anno ammonta a 180 milioni di euro (erano 170milioni nel 2016). Stabile il valore stimato di 1 ettaro di vigneto a Montalcino, che si attesta sui 700.000 euro, con una rivalutazione, in appena mezzo secolo, del 4.405% (fonte Winenews). Continuano ad aumentare infine i flussi turistici nella città: quest’anno il numero di visitatori a Montalcino ha superato 1.500.000 persone (+25% rispetto al 2016, quando erano stati 1.200.000 visitatori), con oltre 150mila pernottamenti (+11%).

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