Reddito e competitività. Le priorità dell’agricoltura senese alla politica

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Berni, presidente Cia Siena, con Brunelli e Bartolini

L’agricoltura senese è proiettata al futuro, ma le sfide che aspettano gli agricoltori senesi saranno impegnative. Serviranno competitività, recupero del reddito, una riforma della Pac adeguata e lo sviluppo delle aree rurali. E poi una serie di problematiche da superare: dalla mancanza di infrastrutture adeguate all’emergenza (infinita) degli ungulati e animali selvatici, senza dimenticare una burocrazia sempre pressante. Sono solo alcuni dei temi emersi durante l’assemblea della Cia Siena, che si è svolta nel capoluogo – all’auditorium Confesercenti – dal titolo “Sguardo al futuro” dove sono state presentate le proposte dell’agricoltura senese alla Politica, a pochi giorni dal voto del 4 marzo.

 

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I prodotti della Bottega della Spesa in Campagna di Siena protagonisti del buffet

Durante la giornata che ha visto la presenza di molti agricoltori provenienti da tutta la provincia, nonostante i disagi causati dal maltempo delle ultime ore; oltre al mondo della politica e delle istituzioni. Fra i candidati al Parlamento sono intervenuti Fulvio Mancuso (candidato Liberi e Uguali), Riccardo Nencini (candidato Insieme) e Luca Sani (candidato Pd e presidente Commissione agricoltura della Camera), i consiglieri regionali Simone Bezzini e Stefano Scaramelli; l’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi, alcuni sindaci del territorio senese, il presidente della Camera di Commercio Massimo Guasconi; Paolo Tamburini, presidente Consorzio Bonifica Alto Valdarno; Fabio Bellacchi, presidente Consorzio Bonifica 6 Toscana Sud; quindi rappresentanti del mondo venatorio Roberto Vivarelli, presidente Atc Siena Nord, Osvaldo Veneziano, direttore nazionale di Arci Caccia e Sirio Bussolotti coordinatore di Arci Caccia Toscana; Fausto Ligas presidente Consorzio Agrario di Siena.

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Luca Marcucci, vicepresidente Cia Siena

«La competitività delle imprese e del territorio è l’unica strada di sopravvivenza per le aree rurali – ha sottolineato Valentino Berni, presidente Cia Siena -. Non basta però ribadire il valore del modello di competitività, per non essere surclassati da altre realtà produttive agricole ma soprattutto per recuperare valore aggiunto e la catena del valore per affermare un reddito dignitoso per gli agricoltori». Fra le priorità della Cia senese sintetizzate in un documento consegnato ‘alla politica’, il ricambio generazionale, il costo della burocrazia, la mobilità fondiaria e recupero terreni, l’aggregazione e le filiere, facendo contemporaneamente economie di scala.

Fra gli interventi quello del vicepresidente Cia Siena Luca Marcucci, che ha parlato di Pac (Politica agricola comune): «La Pac – ha detto – deve premiare chi lavora e non chi possiede i terreni. Ci vuole una politica che sostenga gli agricoltori, perché senza gli agricoltori questa provincia finisce. Non siamo una provincia che si potrà inventare molto altro: ma continuare a puntare sulle nostre colline, sui nostri vigneti e campagne».

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Barbi della ‘Bottega’ e Marcucci

Durante l’assemblea sono stati celebrati i primi cinque anni della Bottega della Spesa in Campagna di Siena (situata alla Coroncina alle porte di Siena), che ha preparato un buffet di prodotti agricoli delle aziende senesi. Il direttore della Cia Siena Roberto Bartolini ha così premiato il presidente della ‘Bottega’ Roberto Barbi. «La Bottega – ha detto Bartolini, che ha coordinato i lavori della giornata – rappresenta un fiore all’occhiello della nostra organizzazione, un esempio concreto della strada giusta per sostenere le aziende agricole del territorio».

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Brunelli, presidente Cia Toscana

Conclusioni affidate al presidente Cia Toscana Luca Brunelli, che ha ricordato l’importanza di avere un sistema territoriale efficiente e competitivo. Brunelli ha parlato dell’importanza dell’Europa in particolare per quanto riguarda l’agricoltura: «Non esiste una alternativa alla Pac, e non ci possiamo permettere rischi o voli pindarici». Ha parlato di burocrazia, di legge sul caporalato: «Una legge che parifica le piccole aziende agricole come le nostre che sono costrette ad una burocrazia ulteriore a chi fa davvero sfruttamento nelle campagne».

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