Greco di Tufo al Vinitaly. Il vino di Plinio Il Vecchio che profuma di territorio

sdr

davAl 52esimo Vinitaly abbiamo visitato le aziende del Greco di Tufo Docg, attraverso un percorso sensoriale davvero unico. Un vino intriso di storia, dagli affreschi di Pompei del I Secolo, a Plinio Il Vecchio che lo descrisse, così: «In verità il vino Greco era così pregiato che nei banchetti veniva versato una sola volta».

E’ un vino che racconta ed esprime tutte le tradizioni del territorio. Nasce tra i 300 ed i 650mt slm, su dei terreni argillosi, argillo-limosi ed argillo-sabbiosi, compresi tra il Parco Regionale del Partenio e la valle del fiume Sabato. Prodotto in soli 8 comuni della provincia di Avellino. Prodotto con uve di Greco di Tufo bianco (min. 85%) e parte di Coda di Volpe bianca (per un massimo del 15%). E’ un vino che si presenta con un brillante giallo paglierino, alla vista, sviluppando degli aromi e dei sapori incredibili. All’olfatto è vino fino ed elegante, e molto profumato. All’assaggio risulta secco e molto aromatico, tipicità stessa del vino. Anche confrontando annate diverse di alcune aziende il carattere di questo vino permane. Per esempio il CRU 2015 di Villa Raiano, dimostra le potenzialità e la particolarità di questo vino in ogni duo aspetto. Allo stesso tempo con i vini de I Favati, di annate diverse (2016-2012-2013) si intuisce l’eleganza e la finezza caratteristiche del Greco di Tufo. E’ un vino fresco, pulito, che si abbina perfettamente con pesce o risotti, e se opportunamente invecchiato anche formaggi stagionati.

 

 

 

Informazione pubblicitaria