Coltivatori diretti e Iap. Importi dei contributi Inps e scadenze 2018

Aumento (previsto) dei contributi dovuti dai Coltivatori diretti ed Imprenditori agricoli professionali per il 2018 ed anni a seguire. L’aliquota da quest’anno è pari al 24% per tutti, senza alcuna distinzione di ubicazione dell’azienda o di età. Rimane fermo il contributo di maternità, € 7,49 per ogni unità attiva. Fermo anche l’importo del contributo dovuto all’Inail per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali dovuto dai Coltivatori diretti e non dagli Iap (che non possono avere la conseguente copertura assicurativa): € 768,50 per unità attiva delle aziende ubicate nelle zone normali; €532,18 euro per ogni unità attiva di aziende ubicate in territori montani e nelle zone svantaggiate. All’aumento degli importi dovuti, in molti casi consistente, si aggiunge la necessità di “scaricare” dal sito dell’Inps i modelli di versamento che ormai da alcuni anni l’Istituto non invia più ai diretti interessati. Come noto, l’importo dei contributi previdenziali per i Coltivatori Diretti e gli IAP viene determinato dall’Inps in base alle fasce di reddito agrario complessivo da visura catastale, dichiarato o conosciuto dall’Istituto (vedi tab. 1). Per le aziende che allevano animali, l’importo dei contributi viene determinato nel medesimo modo anzidetto, con l’eccezione per quelle che hanno allevamenti redditualmente eccedenti rispetto al reddito agrario. Queste ultime devono dichiarare all’Inps il reddito eccedente ed anche sullo stesso verrà determinato l’importo dovuto. Per ogni componente del nucleo familiare iscritto all’Inps vengono attribuite delle “giornate di lavoro” convenzionalmente stabilite: 156 per ogni componente dell’impresa in prima fascia, 208 giornate per la seconda, 260 per la terza, 312 per la quarta. Ogni anno il Ministero del lavoro stabilisce il valore convenzionale di ogni giornata, per il 2018 stabilito in € 57,60. Moltiplicando il reddito convenzionale per le giornate ed il risultato di questo per il numero degli iscritti all’Inps (titolari e coadiuvanti familiari), si determina la base imponibile su cui viene applicata l’aliquota del 24%. All’importo così determinato, si aggiunge il contributo addizionale nel limite massimo di 156 giornate (€ 104,52/anno). Per la copertura delle indennità di maternità si aggiunge un importo fisso per ogni iscritto, come sopra riportato, pari ad € 7,49. Con gli F24 dell’Inps, i coltivatori diretti versano anche i contributi all’Inail. Alle imprese Cd può spettare una riduzione dei premi Inail del 15,81%, se sono in attività da oltre due anni (biennio). L’eventuale riduzione viene calcolata dall’Inail e sgravata dall’Inps in sede di formazione degli F24. Per le aziende con attività iniziata da meno di due anni, lo sgravio, se spettante, deve essere espressamente richiesto entro e non oltre il termine di scadenza del biennio di attività (vedi tab. 2). I Cd e gli Iap con oltre 65 anni di età, già pensionati nella gestione lavoratori autonomi, possono richiedere all’Inps la riduzione del 50% dei contributi previdenziali. Ovviamente, ai fini della rivalutazione della pensione (supplemento), l’importo verrà considerato per come versato. Le scadenze 2018 per il pagamento degli F24 sono il 18 luglio, 17 settembre, 16 novembre, 16 gennaio 2019.

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