Compost di qualità, le opportunità per l’agricoltura

Grazie all’accordo volontario “Promozione della produzione di compost di qualità e incentivazione dell’impiego a fini agronomici” promosso nel 2001 dalla Regione Toscana, l’Arsia – agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione nel settore agricolo-forestale -, ha predisposto su incarico della Regione un bando di collaudo e trasferimento dell’innovazione sul tema del compost, attività per la cui realizzazione la Direzione generale delle Politiche ambientali e territoriali-Settore rifiuti e bonifiche ha erogato all’Arsia i finanziamenti necessari per l’attività. Aggiudicataria del bando, predisposto dall’Arsia, Toscana Ricicla scrl, consociata Cispel, con la quale nel 2004 è stata stipulata una convenzione per un importo complessivo di 218.666,00 euro, di cui 150.000 (ovvero il 68,60%) a carico di Arsia.  
Il progetto, di durata biennale – presentato anche nelle sue fasi di avanzamento nel corso del seminario “Iniziative di collaudo e trasferimento di tecniche idonee per l’impiego di compost di qualità in agricoltura” svoltosi oggi a Firenze, presso l’Hotel Astoria – è basato in particolare sulla verifica  della possibilità di impiego del compost di qualità, proveniente dalla raccolta differenziata della frazione organica dei rifiuti domestici su diverse tipologie di terreno, colture ed ordinamenti colturali della regione. Partner del progetto i Dipartimenti di Ortoflofrutticoltura, di Biotecnologie agrarie e di Ingegneria agraria dell’Università di Firenze, l’Istituto per lo studio degli ecosistemi del CNR di Pisa, oltre agli enti di assistenza tecnica delle organizzazioni professionali agricole toscane, Coldiretti Toscana, Confagricoltura Toscana e CIA Toscana.
Il progetto“Iniziative di collaudo e trasferimento di tecniche idonee per l’impiego di compost di qualità in agricoltura”, tuttora in corso, è basato su:
– quattro progetti sperimentali (utilizzo del compost per piante in vaso e vivaio; effetti del compost su flora microbica e influenze sulla sua metabolizzazione; interazioni fisico chimiche con il suolo; meccanizzazione delle operazioni di carico, trasporto e distribuzione)
– trenta prove dimostrative in aziende agricole per verificare le problematiche legate all’impiego del compost sulle principali colture agricole toscane. 
Sebbene non sia ancora possibile giungere a conclusioni circa gli effetti dell’impiego del compost di qualità in agricoltura, gli studi di laboratorio condotti fino ad ora dai partner scientifici sembrano confermare le potenzialità agronomiche di questo nuovo prodotto.
Tra gli elementi fin qui emersi dalla fase di sperimentazione in campo, la non omogeneità del compost, dovuta sia alla natura e alla diversità dei suoi componenti originari, sia alla differenza di tecnologie di produzione impiegate per il suo ottenimento e la necessità, avvertita dalle aziende agricole, di un mezzo idoneo per lo spandimento del compost.
Ancora, l’opportunità che il compost di qualità si caratterizzi sempre di più come un prodotto idoneo ad essere impiegato anche in agricoltura biologica, settore in cui la gamma di metodi di fertilizzazione è piuttosto limitata.
Al termine del progetto, per cui è previsto un altro anno sperimentale, ci si attendono risposte circa gli effetti dell’utilizzo del materiale nei vari comparti agricoli e nel settore vivaistico, le soluzioni per la movimentazione e la distribuzione del prodotto e i costi di mercato del materiale.
Di non secondaria importanza, tra le attività dell’Arsia in relazione al compost, il protocollo d’intesa stipulato fra Arsia e Cispel, nel quale uno dei temi caratterizzanti è la verifica e la diffusione di compost di qualità in agricoltura e nella gestione del verde pubblico, e quello con SienAmbiente spa per promuovere verifiche sulla possibilità di impiego del compost di qualità in agricoltura. Infine, un’altra attività dell’Agenzia sul compost si trova all’interno del bando di ricerca sul vivaismo biologico Probiorn: un sottoprogetto, infatti è relativo all’individuazione di materiali alternativi alla torba per la preparazione dei substrati.
Da evidenziare tra le attività svolte da Toscana Ricicla un progetto sperimentale sulla verifica della qualità del compost, finanziato dalla Regione Toscana nell’ambito dell’Intesa volontaria “Promozione della produzione di compost di qualità e incentivazione dell’impiego a fini agronomici” che fornisce il punto di partenza sulle caratteristiche del prodotto degli impianti di compostaggio di qualità toscani e sulle variabili da tenere sotto controllo per il suo miglioramento.

IL COMPOST IN TOSCANA

Con l’emanazione del Decreto Legislativo 22/97 è divenuta operativa la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, nell’ambito della quale ha assunto sempre maggiore importanza la frazione organica composta da scarti alimentari (sfalci, potature, legnami, ecc).
Allo stato attuale, secondo stime fatte dall’Agenzia regionale recupero risorse – ARRR, il compost di qualità prodotto in Toscana ammonta a circa 50mila tonnellate l’anno, mentre la raccolta differenziata di organico domestico, organico da grandi utenze e sfalci e potature è stata nel 2003 di circa 206mila tonnellate. Il 30-35% nel complessivo della raccolta è costituito dalla frazione organica. Importante anche la crescita dei Comuni toscani per l’organico: 103 nel 2000 e 139 nel 2003 per l’utenza domestica; 33 nel 2000 e 44 nel 2003 per le grandi utenze.
Ipotizzando che l’obiettivo è il raddoppio della produzione di compost e considerando che sulle colture agricole l’impiego medio va da 20 a 30 t/ha si evidenzia che le superfici agricole interessate, qualche migliaio di ettari, sono una parte esigua della Sau regionale, stimata intorno ai 900mila ettari. Al di là delle implicazioni con l’impiego agricolo, il compost proveniente dalla raccolta differenziata può essere utilizzato a livello hobbistico e soprattutto a livello di gestione del verde urbano, come giardini e parchi.

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