Grano, non c’è qualità con le importazioni selvagge

La vicenda della partita di grano duro contaminato importata dal Canada e l’arresto di Casillo, mette in evidenza i gravi problemi che oggi affliggono il comparto cerealicolo e i produttori italiani. Prezzi stracciati del grano, redditi in continuo calo per i cerealicoltori, importazioni selvagge e spesso incontrollate. L’industria di trasformazione da tempo fa ricorso ad acquisti di grano duro sempre più massicci sui mercati internazionali, mentre gran parte del nostro prodotto, garante di qualità e salubrità, è invenduto o collocato a prezzi non remunerativi. Si assiste così ad un import record di prodotto dal mercato internazionale (Usa, Canada, Australia), a fronte di una mancanza di una seria campagna di
ritiri di prodotto nazionale. La Cia ha sempre sostenuto che nel nostro
paese c’è disponibilità di prodotto di qualità medio-alta per soddisfare
adeguatamente le esigenze dell’industria di trasformazione. Evidentemente gli utilizzatori, per puro calcolo economico, preferiscono prodotto estero. Anche da questa triste vicenda emerge la validità dell’esperienza portata avanti da “Toscana Cereali” con “La Tosca”, la pasta trasformata con semole ricavate da grano coltivato nella nostra regione. Infatti, si è costruita una filiera che fonda la sua strategia sul prodotto toscano, che garantisce la varietà, la tipicità e la sicurezza così come previsto dai disciplinari del marchio Agriqualità Toscana. Un sistema che garantisce il consumatore, sulla qualità, la sanità e la provenienza del prodotto, e al tempo stesso permette la valorizzazione della produzione regionale ed una maggiore opportunità di reddito per i produttori. Tuttavia per una più efficace opera di tutela è necessario siano intensificate le azioni di contrasto agli illeciti attraverso anche una maggiore vigilanza dei punti d’ingresso del prodotto, come nelle operazioni doganali e nelle aree portuali. Controlli e sanzioni da una parte, politiche di sostegno al rafforzamento delle filiere locali dall’altra, per attuare una strategia capace di valorizzare la produzione legata al territorio, garantire il consumatore e dare maggiore opportunità di reddito per gli
agricoltori.

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