Piemonte e Toscana nei sogni di chi lavora nel vino

E’ il Piemonte, seguito dalla Toscana, la tappa preferita per trovare lavoro dagli appassionati del mondo del vino. Al ritorno dalle vacanze estive, infatti, gli enonauti italiani sognano di essere assunti in massa dal piemontese Angelo Gaja. E’ quanto risulta da un sondaggio sul web di Winenews in collaborazione con Vinitaly, inviato a oltre 9.500 persone. L’inchiesta puntava a scoprire la cantina italiana piu’ ambita dal punto di vista professionale, ovvero quella considerata la ‘migliore’ per il prestigio, la sede geografica, le soddisfazioni e le opportunita’ di carriera offerte ai propri dipendenti. Nell’immaginario degli enonauti, amanti del buon bere e esperti navigatori di Internet, il marchio Gaja nel vino equivale a quello della Ferrari per le automobili. A seguire nella top ten c’e’ Antinori, altro marchio-simbolo del vino made in Italy: la storica griffe fiorentina esercita un irresistibile fascino ‘professionale’ per il 18% degli enonauti. A terzo posto si collocano a pari merito altri due marchi toscani: Biondi Santi e Ornellaia, destinazioni lavorative scelte dal 14% degli enonauti. Ma il richiamo della Toscana non si esaurisce qui: alla quarta posizione nella classifica del posto di lavoro ideale c’e’ Castello Banfi. A seguire, poi, si collocano insieme Bellavista, Tenuta San Guido e Planeta. La franciacortina Ca’del Bosco e’ al sesto posto, insieme a Marchesi de’ Frescobaldi e a Donnafugata. L’azienda umbra Arnaldo Caprai e’ al settimo posto, seguita dall’ abruzzese Masciarelli. Al nono posto della classifica c’e’ Tasca d’Almerita, mentre al decimo posto si piazza Zonin. Ma tra le preferenze lavorative degli enonauti vengono citate molte altre aziende importanti: dalla Cantina La Vis a Masi, da Felluga a Mezzacorona, da Cavit a Bisol, dalla Cantina di Santadi a Mastroberardino, da San Michele Appiano a Sella & Mosca. Le motivazioni per queste scelte? In primo luogo il prestigio e il successo internazionale dell’azienda indicata, che a parere degli enonauti si riflette necessariamente sulla qualita’ del lavoro dei suoi dipendenti. Importante per molti l’aspetto etico: anche nel mondo del vino la responsabilita’ sociale dell’impresa – nei confronti dei consumatori, dell’ambiente, della comunita’ e del territorio in cui opera – e’ un fattore che incide sempre piu’ sull’identita’ aziendale e sulla valutazione positiva del marchio. La maggior parte degli enonauti si orienta verso la griffe dei propri vini preferiti, ma c’e’ chi sceglie l’azienda dei sogni per la bellezza dei luoghi in cui e’ ubicata (ed ecco motivate le tante preferenze per la Toscana e la Sicilia). Per molti enonauti, soprattutto giovani laureati, il sogno e’entrare nel team di un’azienda di grandi dimensioni,che garantisce stabilita’ e possibilita’ di carriera, mentre altri prediligono l’aspetto ‘romantico’ del mondo del vino, nominando piccole cantine, magari a conduzione familiare, che si sono imposte per la grande qualita’ dei propri vini. Una curiosita’: molti enonauti sono talmente desiderosi di lavorare in una cantina famosa che confessano di essere disposti ad accettare persino uno stipendio ‘alternativo’, ovvero un compenso in bottiglie di vino.

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