Nobel per la pace 2006 a Muhammad Yunus

«Il compenso per il mio premio servirà a produrre cibo a basso costo e alto valore nutrizionale», così Muhammad Yunus alla notizia di questa mattina di aver ricevuto a Oslo il Premio Nobel per la Pace 2006. Non poteva esserci un commento più appropriato e coerente per l’economista del Bangladesh che da trent’anni si batte per una finanza più etica e per offrire opportunità credito anche a chi altrimenti credito non avrebbe. Fondatore della Grameen Bank, Yunus ha inventato il sistema del microcredito di solidarietà, basato su prestiti senza garanzie ai poveri per aiutarli a creare piccole attività. A lui si deve l’intuizione che se le grandi multinazionali della finanza non erano interessate a fare prestiti di esiguo valore non per questo piccoli prestiti non andavano fatti a milioni di persone che li utilizzano per crearsi opportunità di sviluppo. E l’intuizione è stata giusta. La "banca del villaggio" (questa la traduzione) creata nel 1983, oggi ha 1.084 filiali nel mondo e vi lavorano 12.500 persone. I clienti, sparsi in 37mila villaggi, sono 2 milioni e 100mila, per il 94 per cento donne. E il sistema funziona: viene restituito, infatti, il 98 per cento dei prestiti contratti dagli uomini e il 94% di quelli concessi a donne.

La banca dei poveri – E la sua idea innovatrice e rivoluzionaria ha così permesso a milioni di persone di creare una prospettiva di sviluppo e occasioni di lavoro, soprattutto nell’ambito rurale in certe aree del mondo, dove basta poco, comprare una mucca o un altro animale per avere una piccola fonte di reddito. «Attraverso culture e civiltà, Yunus e la Grameen Bank hanno dimostrato che anche i più poveri fra i poveri possono lavorare per portare avanti il proprio sviluppo»: questa parte della motivazione scritta dalla giuria di cinque membri che ha assegnato il Premio Nobel per la Pace 2006. «La pace duratura non può essere ottenuta a meno che larghe fasce della popolazione non trovino modi per uscire dalla povertà», si legge oltre nel testo. E un po’ della idea originaria di Yunus comincia a prendere campo anche da noi. Nel cosiddetto primo mondo dove fasce sempre più consistenti di popolazione hanno necessità di micro prestiti per uscire da situazioni difficili. A Siena ad esempio, la Banca Monte dei Paschi, insieme alla Provincia e agli enti locali, ha costituito dal febbraio 2006 la “Microcredito di solidarietà” con questo scopo e da qualche settimana ha cominciato ad erogare i primi prestiti: da un minimo di mille euro fino ad un massimo di 20mila. Una conferma che anche da noi c’è bisogno di promuovere un modello di sviluppo che ponga al centro donne e uomini, in grado di coniugare crescita e benessere sociale con pratiche di solidarietà e cooperazione.

Michele Taddei

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