Monsanto ritira dal sito immagine cipressi Val d’Orcia

SAN QUIRICO D’ORCIA – La Monsanto Italia toglierà l’immagine dei cipressi di San Quirico d’Orcia dall’home page del proprio sito internet. Battaglia vinta dal sindaco Marileno Franci e da agricultura.it.

Nello scorso mese di dicembre, infatti, il sindaco della cittadina valdorciana aveva accolto la segnalazione di agricultura.it, che la più famosa icona paesaggistica della Val’Orcia, i cipressi alle porte di San Quirico d’Orcia, fosse in bella mostra sul sito della multinazionale Usa leader mondiale degli Ogm. Quando invece il territorio è dichiarato libero da organismi geneticamente modificati.

Il sindaco di San Quirico, Marileno Franci, dopo aver condiviso la propria posizione con il consiglio comunale decise di scrivere a Monsanto Italia chiedendo di togliere quell’immagine perché: “il nostro territorio – affermava Franci – non può essere associato e “sfruttato” da chi fa delle scelte che non vanno nella direzione di un’etica ambientale”. Nella mattinata di oggi invece una telefonata fra il sindaco Franci e il responsabile delle relazioni esterne di Monsanto Agricoltura, Edoardo Ferri, ha messo la parola fine alla vicenda fra la Val d’Orcia ed il colosso Ogm. Nei giorni scorsi inoltre la Monsanto Italia ha inviato una comunicazione scritta al Comune di San Quirico d’Orcia, dove si annuncia l’ufficializzazione della decisione.

Soddisfazione

“L’iniziativa del Comune di San Quirico, grazie all’input di agricultura.it, ha raggiunto l’obiettivo prefissato – dichiara con soddisfazione Marileno Franci in esclusiva ad agricultura.it –. La Monsanto, come mi ha anticipato il responsabile dell’azienda telefonicamente, toglierà i nostri cipressi dal sito internet. Adesso aspettiamo la lettera per conoscere le loro motivazioni”.

Intanto proprio oggi il quotidiano economico Italia Oggi si è occupato del “caso” attraverso il parere di un esperto che ha chiarito che la Monsanto non poteva utilizzare l’immagine dei cipressi di San Quirico d’Orcia se non fosse stata autorizzata.

E visto che l’autorizzazione, che non è stata mai chiesta, non c’è mai stata, l’azienda potrebbe incorrere in sanzioni penali, risarcimento del danno e chiusura del sito internet. Procedura legale che però il sindaco Franci esclude a priori: “Non è assolutamente intenzione dell’amministrazione comunale – precisa il primo cittadino ad agricultura.it – procedere per vie legali.

Prendo atto che l’azienda Monsanto ha accettato la nostra richiesta e la vicenda finisce qui. La finalità della lettera era soltanto quella di difendere il nostro territorio da un uso, secondo noi distorto della Val d’Orcia, e le motivazioni sono sempre state soltanto etiche perché non volevamo essere associati per nessun motivo a pratiche agricole geneticamente modificate”.

 

Informazione pubblicitaria