Reimpianto vigneti, nasce la

Uno strumento valido, nel metodo e nel merito, non solo per la gestione sostenibile e la valorizzazione del territorio rurale del Chianti, ma anche per rilanciare l’agricoltura e dare il via a un corretto programma di reimpianto dei vigneti nel territorio. E’ questo il giudizio espresso dall’assessore all’agricoltura della Toscana Susanna Cenni, commentando la “Carta per l’uso sostenibile del territorio rurale del Chianti”, presentata oggi in un convegno alla Certosa di Pontignano. La Carta, spiega un comunicato della Regione, è il frutto di un lavoro sviluppato dai dipartimenti di Urbanistica e di Scienze agronomiche dell’università di Firenze e promosso dagli otto comuni del Chianti, Barberino Val D’Elsa, Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Gaiole in Chianti, Greve in Chianti, Radda in Chianti, San Casciano Val di Pesa e Tavarnelle Val di Pesa. Obiettivo di questa iniziativa è quello di fare dell’agricoltura la protagonista dello sviluppo sostenibile del territorio, superando così “la logica della pianificazione, fatta di vincoli e spesso inefficace, e puntando invece sulla condivisione degli obiettivi”. Un metodo che tornerà prezioso per il Chianti, “dove la viticoltura rappresenta uno degli elementi caratterizzanti dell’economia e del paesaggio”. A questo proposito, l’assessore Cenni ha ricordato come la necessità del reimpianto dei vigneti, che in Toscana presentano una percentuale di obsolescenza molto alta (oltre il 45% superano i 30 anni), vada coniugato con un uso corretto e sostenibile del territorio, riducendo i fenomeni erosivi e conservando il valore del paesaggio. “La “Carta” – ha detto l’assessore Cenni – è lo strumento operativo in grado di dare tutti quei suggerimenti che sono indispensabili per un corretto uso del territorio a tutti i soggetti interessati: dagli agricoltori, ai tecnici, alle pubbliche amministrazioni, alle imprese che operano nel settore del movimento terra”. In questa direzione anche il progetto dei vigneti innovativi appena presentato da Arsia e Università di Firenze.

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