Vino, cambiano le abitudini: meno sfuso e più bottigile

Sempre più sinonimo di vini di qualità, con una grande attenzione ai prezzi di vendita e un fondamentale ruolo sociale da svolgere per centinaia e centinaia di aziende agricole della provincia. La realtà delle cantine sociali senesi è rilevante, rappresentano oltre il 10 per cento dell’intera produzione vitivinicola provinciale e permettono a circa 900 aziende agricole – ricorda la Confcooperative Siena, che riunisce le principali cooperative vitivinicole della provincia – di avere un concreto sbocco commerciale che altrimenti, in proprio, non avrebbero. Inoltre in una provincia che vanta ben 5 vini Docg e 12 Doc, le realtà cooperative senesi esprimono etichette di alta qualità apprezzate dagli addetti ai lavori (molti i riconoscimenti che ottengono nelle varie guide nazionale del vino), ma soprattutto dai consumatori finali. Si va dal Brunello di Montalcino al Chianti Classico, dal Nobile di Montepulciano alla Vernaccia di San Gimignano fino al Chianti Docg e Chianti Colli Senesi. «Le cantine sociali – sottolinea Salvatore Maruotti, presidente della Confcooperative senese – per il ruolo che svolgono sul territorio, rappresentano un importante tassello per l’economia dell’intero settore agroalimentare. Da evidenziare poi la loro funzione sociale: grazie a realtà come il Chianti Geografico che opera in gran parte delle aree più vocate alla viticoltura della provincia, la Vecchia Cantina di Montepulciano e la Cantina di Sinalunga, un gran numero di piccole o piccolissime aziende vinicole sono in grado di far parte del mercato, possibile soltanto grazie alla cooperazione, conferendo le uve alle cantine sociali. Il mondo cooperativo è in grado così di mettere a frutto quelle che sono le potenzialità e le enormi risorse, sia economiche ma anche sociali, dei nostri territori locali».
La qualità, in relazione con un’attenta politica dei prezzi, è una priorità per le cantine cooperative. Insomma, ormai in cantina non si acquista soltanto il vino sfuso come avveniva in passato, ma bottiglie da 0.75 lt. di qualità e dai prezzi contenuti. Lo dimostra anche un dato curioso emerso dalle cantine associate a Confcooperative Siena: rispetto a cinque anni si è registrato un calo delle vendite di vino sfuso in damigiana di circa il 25 per cento. Non c’è stato un calo delle vendite, ma soltanto un cambiamento delle abitudini dei consumatori che oggi acquistano il vino in bottiglia, in piccoli contenitori di vetro da tre o cinque litri, e nel bag in box (sacche all’interno di scatole di cartone).

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