Accesso al credito, burocrazia e manodopera limiti alla competitività delle imprese

Dai nostri inviati a Verona – L’accesso al mercato finale e al credito, gli adempimenti amministrativi e la manodopera sono i maggiori problemi che le aziende agricole italiane riscontrano nel tentativo di rimanere competitive sui mercati. Ad indicarlo l’undicesimo rapporto Agricoltura di Nomisma i cui risultati sono stati presentati oggi a Fieragricola di Verona. L’indagine, realizzata su un campione di 461 imprese distribuite su tutto il territorio nazionale sottolinea che l’accesso al mercato finale viene considerato un problema da risolvere per oltre il 60% delle imprese. Sul fronte manodopera per il 47,2% sono i costi elevati e la formazione professionale non adeguata a agire da freno e in questo caso solo il 16% delle imprese ritiene che nell’ultimo decennio siano stati fatti passi avanti per migliorare la situazione. Mentre il 48% delle aziende agricole trova ancora difficoltà a accedere al credito bancario, per molti imprenditori gli agrofarmaci e i fertilizzanti non rientrano più tra i fattori di criticità: il rapporto Nomisma in questo caso sottolinea come proprio agli agrofarmaci molte imprese hanno potuto rimanere competitive sul mercato. Oltre il 65% delle imprese, invece, concorda che gli adempimenti burocratici rappresentano un problema da risolvere e una percentuale addirittura maggiore ritiene che, negli ultimi dieci anni, la situazione degli adempimenti sia notevolmente peggiorata. Soddisfatte dalle risposte delle aziende anche le assicurazioni ritenute dall’80% degli addetti ai lavori fattori strategici di competitività che non presentano aspetti di criticità nella gestione aziendale. Sul fronte dei risultati economici delle imprese, infine, nell’ultimo triennio il rapporto sottolinea infine che il 36.5% del campione intervistato ha registrato incrementi nel fatturato, mentre il 28% ha denunciato un calo. L’incidenza delle aziende che mostrano performance in crescita aumentano sensibilmente tra quelle che realizzano la vendita con marchio proprio (46,3%) o che realizzano produzioni certificate (44%).

Informazione pubblicitaria