PSR Umbria: nuove risorse per i giovani imprenditori agricoli

Il piano di sviluppo rurale 2007-2013 per l’Umbria ha istituito un’importante novità, il pacchetto giovani, creato con l’intenzione di stimolare il giovane imprenditore agricolo a realizzare progetti innovativi. Le nuove leve vedono in tutto ciò un’occasione da non perdere e le loro fila sono sempre più numerose.
E proprio di nuovi scenari per i giovani imprenditori agricoli si è parlato nei giorni scorsi nel corso del seminario “Giovani e agricoltura del III millennio: prime prospettive di breve e medio periodo” che si è svolto presso la sede della Cia Umbria.
L’esigenza di coniugare gli interessi dei giovani imprenditori emergenti e il mondo delle banche ha dato vita ad un vero e proprio tavolo di lavoro. Si sono trovati così di fronte per parlare e discutere gli esperti dei settori interessati sulle questioni emerse dopo i recenti cambiamenti della normativa bancaria, entrata in vigore il 1 gennaio 2008 e denominata Basilea 2, che riguarda i requisiti patrimoniali delle banche; l’accordo dovrebbe garantire maggiore solidità ed efficienza al sistema bancario con una migliore valutazione del rischio di ogni singolo prestito. Dall’altro lato le imprese saranno spinte ad una maggiore trasparenza e migliore organizzazione perché quelle più meritevoli otterranno credito a condizioni migliori. Tutto ciò dovrebbe favorire e creare un dialogo più intenso tra banche e imprese, in base anche alla maggiore disponibilità delle informazioni.
Il presidente regionale dei giovani imprenditori agricoli, Giulio Agneni, ha subito posto l’accento sulla pesantezza e lentezza delle pratiche burocratiche, sull’eccessiva rigidità nei rapporti con le banche, e sul permanere della difficoltà di accesso al credito, un elemento di non lieve peso per le imprese e soprattutto per quelle condotte da giovani imprenditori, dato che a differenza di altre aziende professionali più dinamiche rispetto al mercato, solo con una maggiore flessibilità nell’offerta dei prodotti e servizi da parte del sistema bancario, potranno favorire della concessione di finanziamenti.
In questo senso “la Cia regionale – ha sottolineato il presidente Antonio Sposicchi – è impegnata ad aiutare i giovani imprenditori ponendosi come intermediaria con le banche, per cercare di snellire la documentazione e le procedure richieste”, mentre per quanto riguarda l’accesso al credito, il direttore Franco Dori del Gruppo Mps ha ricordato la recente convenzione stipulata tra la Cia nazionale e la banca stessa, poi sottoscritta nelle varie regioni, a conferma dell’interesse del Gruppo nei confronti del mondo agricolo.
Dall’altra sponda, quella delle banche, provengono quindi segnali positivi ed incoraggianti verso i giovani imprenditori agricoli; è il direttore Luciano Maccari a ricordare l’assonanza tra questo mondo e quella delle sua banca “paschi erano denominati i pascoli demaniali della Maremma che il Granduca di Toscana Ferdinando II concesse ai depositari del monte con la garanzia statale, focalizzando quindi le missione della banca verso l’agricoltore – prosegue poi il direttore – questa è storia, che si ripete però oggi”. Il messaggio trasmesso dagli esponenti del Gruppo è quello di tranquillità, anche con le procedure attuate dopo Basilea 2 quello che è cambiato è solo l’approccio dei due soggetti in causa; non ci sono infatti secondo gli esponenti dell’istituto bancario impatti negativi nel razionamento del credito anche se sono stati introdotti i cosiddetti rating, simili alle vecchie pagelle scolastiche. Alle aziende vengono infatti assegnati dei voti a seconda del loro comportamento economico, in una scala che va da A ad E e a seconda del segmento dove si troveranno avranno poi più o meno disponibilità ad attingere al credito. Da parte loro le aziende si sono dette un po’ timorose e perplesse su questo nuovo sistema e sui voti loro assegnati, che le inseriscono poi in un livello piuttosto che in un altro, limitando eventualmente la possibilità di accedere in caso di necessità al credito.
Il seminario è stato importante proprio per trafugare i dubbi e le perplessità provenienti dai due diversi mondi e cercare così di istituire un dialogo che prosegua nel tempo.

Barbara Maccari

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