Elezioni, nella guerra all’ultimo voto c’è (poco) spazio per l’agricoltura

Il 13 e 14 aprile si voterà per il Governo del Paese. La campagna elettorale dei partiti entra nel vivo e i prossimi giorni, dicono gli esperti saranno determinanti per convincere gli indecisi, che sono sempre di più. Dal nostro angolo visuale abbiamo provato a mettere a confronto i programmi elettorali per capire l’attenzione (poca) che viene riservata all’agricoltura, e più in generale all’ambiente, alle politiche comunitarie e quali proposte vengono avanzate. Iniziamo dai due maggiori partiti, Partito Democratico (PD) e Popolo delle Libertà (PDL).  Nei prossimi giorni passeremo ad osservare anche gli altri contendenti per poi approfondire alcuni temi con i protagonisti. Se avete domande da porre o temi su cui discutere dite la vostra contattandoci.

Tutela dei prodotti – Analizzando lo spazio riservato al mondo dell’agricoltura, notiamo che nel programma del Pdl si sottolinea soprattutto il concetto del Made in Italy, come tutela dei prodotti italiani nel mondo contro la concorrenza proveniente soprattutto dall’Asia. In quello del Pd invece si propone la creazione del Marchio Biologico Italiano e la migliore gestione delle risorse e dei prodotti della terra, attraverso l’istituzione dei marchi DOP e IGP.

Nuove infrastrutture e ambiente – Nel programma berlusconiano l’attenzione è rivolta maggiormente all’aspetto economico, si parla infatti di contenimento dei costi di produzione, stabilizzazione del regime fiscale e previdenziale agricolo, diffusione di mercati gestiti direttamente da produttori agricoli. Dall’altra sponda quella veltroniana, si parla di creazione di nuove infrastrutture legate però direttamente alla tutela del paesaggio, la realizzazione di nuovi impianti deve passare al vaglio dei vincoli ambientali, dicendo si ad infrastrutture moderne e sostenibili e alla loro completa realizzazione, senza lasciare lavori a metà.

Europa – In ottica europea il Pdl punta più sulla riduzione della regolamentazione e la creazione di leggi sui distretti industriali e reti d’impresa. Il Pd invece chiede alla comunità maggiore attenzione al settore e più risorse economiche da investire in nuovi progetti.

Rifiuti e nuove energie – Ultimo punto quello riguardante i rifiuti e l’ambiente, tema caldo proprio nell’ultimo periodo col caso Napoli, entrambi gli schieramenti si trovano concordi nell’incentivare la popolazione alla raccolta differenziata e alla realizzazione di termovalorizzatori per lo smaltimento dei rifiuti solidi. Il Pd si sofferma di più sull’argomento, sottolineando come si può realizzare energia pulita attraverso pannelli solari o con lo sviluppo di altre energie rinnovabili attraverso impianti di rigassificazione.

CONTINUA

Barbara Maccari

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