Le grigliate estive fanno volare i consumi di salsicce e braciole

Sono 225mila le tonnellate di carne di maiale (braciole, costine, salsicce, spiedini) consumate durante il periodo estivo. Circa il 30% del consumo complessivo annuale (750.000 tonnellate) è concentrato in estate: quasi il doppio, quindi, rispetto al 17% che gli italiani acquistano durante la stagione primaverile. L’incremento durante il periodo estivo (è il periodo in cui se ne consuma di più anche rispetto alla stagione autunnale) ha subito un’impennata nell’ultimo decennio. Si è trattato di una crescita progressiva (con un aumento del 50% rispetto allo stesso periodo del 1995) che è andata di pari passo con la maggiore attenzione rivolta a questo prodotto da parte di nutrizionisti e esperti dell’alimentazione per il suo equilibrato apporto proteico e vitaminico. A contribuire all’incremento del consumo di carne fresca durante la “bella stagione” c’è sicuramente il moltiplicarsi degli incontri conviviali all’aperto: grigliate in giardino tra amici e sagre paesane in piazza. In entrambi i casi è indubbio che la carne da sempre considerata “la regina” del barbecue e che meglio si presta per le grigliate è quella di maiale.

La grigliata diventa DOP – Se la carne di maiale per le grigliate è Gran Suino Padano DOP, la qualità e il gusto del made in Italy sono assicurati. Il Gran Suino Padano DOP, infatti, è la prima carne fresca italiana a Denominazione di Origine Protetta. I tagli di carne fresca suina contraddistinti dal marchio GSP sono tutelati a livello nazionale e garantiti da un rigido disciplinare che fissa la provenienza dei suini (che devono essere nati, allevati e macellati in Italia), le regole di allevamento e alimentazione, la qualità della carne.

Origine italiana – L’origine tutta italiana del “Gran Suino Padano DOP” è certificata da un organismo di controllo indipendente: l’Istituto Parma Qualità (IPQ), designato dallo stesso Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. L’IPQ vigila su uno sperimentato sistema di tracciabilità che coinvolge tutti gli attori della filiera. Ispettori e laboratori di analisi eseguono più di 4.000 controlli ogni anno per garantire la qualità, la sicurezza e la tracciabilità del Gran Suino Padano.

Controlli per la qualità – L’Istituto verifica ogni giorno, con i propri ispettori sul campo, l’utilizzo di razze suine prestabilite, la corretta apposizione del tatuaggio di riconoscimento, il rispetto delle rigorose regole di alimentazione e di allevamento, la correttezza delle certificazioni rilasciate per il trasporto dei suini. Infine l’IPQ, controlla il rilascio della Certificazione Unificata di Conformità. Si tratta del certificato finale che garantisce le caratteristiche uniche del Gran Suino Padano: l’età, il peso, l’alimentazione, il tipo genetico, l’allevamento di provenienza.

Una carne in linea con le moderne esigenze nutrizionali – Oggi la carne del Gran Suino Padano DOP, grazie a nuovi metodi di allevamento e all’alimentazione controllata, si sposa perfettamente con le moderne esigenze nutrizionali. Gusto si, dunque, senza dover sacrificare la nostra forma fisica.
È diminuita, infatti, la quantità di grasso totale ed è variata la sua composizione, con una minore quantità di acidi grassi saturi a favore di quelli insaturi. E i livelli di colesterolo pongono la sua carne al pari delle cosiddette carni bianche. Vi è inoltre l’apporto di una elevata percentuale di proteine nobili, ferro e zinco, oltre alla presenza importante delle vitamine B1, B2 e B12 che proteggono il sistema nervoso e favoriscono la rigenerazione dei tessuti. Tutto questo rende la carne del Gran Suino Padano DOP un alimento ad alto valore nutritivo.

 

 

 

 

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