Senza Fondo di solidarietà, campagna assicurativa a rischio

“Mentre pare intravedersi una positiva soluzione per quanto riguarda l’interpretazione autentica in materia di fabbricati rurali ai fini dell’Ici, resta  – in tutta la sua drammaticità – il mancato finanziamento del fondo di solidarietà nazionale per le assicurazioni agevolate per le calamità naturali e per le avversità atmosferiche”. E’ solo una parte della lettera inviata dal presidente della Cia Emilia Romagna Nazario Battelli ai parlamentari eletti in Emilia Romagna. Nella missiva Battelli sollecita i parlamentari affinché pongano particolare attenzione ai passaggi parlamentari dopo la reiterata insensibilità del Governo nell’approvazione della Legge Finanziaria e i successivi provvedimenti ‘di contorno’ “che non sono riusciti ad affrontare alcuni nodi di particolare urgenza e necessità per l’agricoltura italiana e per quella emiliano romagnola in particolare”.

Fondo di solidarietà – Il rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale  consentirebbe di avviare la campagna assicurativa dei prodotti agricoli, garantendo una protezione  dalle prime avversità atmosferiche delle produzioni di pregio quali quelle dell’Emilia Romagna. Il sistema  realizzato con l’intervento del Fondo di solidarietà è uno dei più efficienti d’Europa, ricorda ancora Battelli, e nella sola Emilia Romagna  nel 2008 sono stati assicurati prodotti per 951 milioni di euro. “Per  assicurare produzioni di pari valore – precisa Battelli – senza il Fondo l’agricoltura della nostra regione dovrebbe pagare qualcosa come 70 milioni di euro contro i 23 dell’anno precedente, con il costo delle polizze che verrebbero triplicate”.

Forte preoccupazione – “Gli agricoltori emiliano romagnoli pagano oltre un quarto dei premi assicurativi rispetto al dato nazionale – scrive in sintesi Battelli –  contribuendo in maniera sostanziale ad uno strumento valido, moderno e che, oltretutto, garantisce allo Stato un notevole risparmio netto fra quanto sin’ora investito annualmente per il Fondo di solidarietà in parola (circa 200 milioni di euro) rispetto a quanto occorrere elargire -ex post- a seguito delle calamità (oltre 1 miliardo di euro)”. “Si aggiunge ora anche la necessità di recuperare la tutela degli interessi della sostanziale totalità dei produttori di latte della nostra regione – conclude infine Battelli –  offesi dalla decretazione su questa delicata materia e impediti dal poter usufruire di quell’"atterraggio morbido" verso il superamento del regime delle quote latte che caratterizzerà, invece, gli altri Paesi europei”.

 

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