Il Made in Italy fa festa a Mosca

Nel giorno della Festa della Repubblica Italiana il cibo made in Italy entra nelle cucine private dell’élite russa e vino, pasta, olio e formaggio si inseriscono nel vocabolario culinario. Mentre il top dell’agroalimentare italiano è protagonista, fino al 7 giugno, dei menù dei 12 ristoranti cult, rigorosamente italiani, di Mosca e San Pietroburgo – apprezzati già da nomi di spicco come tra gli altri Alexander Mamut, il miliardario russo, Mark Garber, uomo d’affari e banchiere moscovita – i prodotti portabandiera del Belpaese seducono anche le giovani donne russe che vogliono imparare a cucinarli. Così ieri 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica italiana,  12 grandi chef  hanno svelato ad una selezionata platea femminile,  l’ABC della cucina italiana per riprodurre anche a casa il gusto inconfondibile dei piatti firmati Italia. Saranno signore selezionatissime dell’establishment russo le fortunate allieve di cuochi di fama internazionale come Nino Graziano, Marco Zampieri, Michele Brugioni e Domenico Anaclerio nominato chef dell’anno, che ha definito la cucina italiana “il gusto più alla moda della capitale russa”. Guidate dalle star  del made in italy in Russia, le signore impareranno a preparare la pasta: dalla cottura al condimento base con olio extravergine di oliva e formaggio fino all’abbinamento con il vino. Tra le “apprendiste cuoche” anche l’attrice di Sette anni in Tibet, Ingeborga Dapkunaite e la pianista della Russian State Symphony Orchestra, Tatyana Lazareva.

Progetto – L’iniziativa, inserita nel progetto EAT (European Art of Taste), finanziato dall’Unione Europea, è promossa dall’Istituto del vino italiano di qualità Grandi Marchi, che unisce 17 aziende top dell’enologia italiana, il Consorzio di Tutela Provolone Valpadana, l’Unione seminativi e l’Istituto per la valorizzazione dell’olio extravergine di oliva di qualità. L’obiettivo del progetto è quello di accrescere il fascino del made in Italy agroalimentare attraverso incontri mirati non solo con il trade ma anche con i consumatori, con eventi promozionali per la diffusione della cultura del made in italy agroalimentare. Un settore, che nel 2008 ha raggiunto 314 milioni di euro con un +12,2 per cento sull’anno precedente e che conferma la Russia tra i mercati più promettenti per il food and drink nazionale. Prossima tappa di EAT, l’India.

Progetto EAT (European Art of Taste) – Capofila: Istituto del vino italiano di qualità Grandi Marchi, consorzio che riunisce le 17 firme icona dell’enologia italiana (Biondi Santi SpA, Michele Chiarlo, Ambrogio e Giovanni Folonari, Pio Cesare, Tenuta San Guido, Ca’ del Bosco, Umani Ronchi, Carpene’ Malvolti, Lungarotti, Masi, Mastroberardino, Alois Lagender, Rivera, Jermann, Donnafugata, Marchesi Antinori, Tasca D’Almerita). Partner: Unione Seminativi; Consorzio Tutela Provolone Valpadana; Istituto per la valorizzazione dell’olio extravergine di oliva di qualità.

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