Città dell’olio, torna a Siena il coordinamento regionale

Le inimitabili crete del sud senese diventano per un giorno la capitale regionale dell’olio extravergine di oliva. L’espressione non è abusata perché a Trequanda, il comune che sabato 17 e domenica 18 ottobre ospita la tradizionale Festa dell’Olio Novo, si trova il coordinamento regionale dell’Associazione Città dell’Olio, affidato al Sindaco Franca Muzzi. Lo annuncia con soddisfazione Anna Maria Betti, Assessore all’Agricoltura della Provincia di Siena che questa mattina alle 9.00, presso il Centro Servizi per l’Olivicoltura di Castelmuzio interverrà al convegno “Produzioni locali e biodiversità – Medicina e olio”.

Olio, eccellenza dell’agroalimentare – “Aver riportato nella nostra provincia il coordinamento regionale dell’associazione è un risultato notevole che va inquadrato nelle azioni di valorizzazione dell’olio e delle eccellenze agroalimentari” afferma l’Assessore. “In tale ambito rientra tra le priorità della Provincia l’aggiornamento del piano olivicolo in maniera tale da individuare i punti di forza e i punti di debolezza della nostra produzione ed intervenire così di conseguenza. Di pari passo sarà indispensabile valorizzare il ruolo dell’olivo sul piano paesaggistico, perché non esiste una Toscana senza cipressi, ma nemmeno una Toscana senza olivi”.
 
Piccoli produttori e mercato – “La Regione e la Provincia di Siena hanno intrapreso l’unica strada possibile – dice Betti –  ovvero quella della qualità certificata con ben 3 Denominazioni in Toscana di cui le 2 Dop sono solo nel territorio senese. Le garanzie di qualità sono essenziali per salvaguardare le cultura e la coltura dell’olivo. Quanto ai produttori, da noi sono particolarmente pesanti i costi di produzione per ovvie ragioni orografiche. Ma stiamo assistendo ad un sempre maggiore spostamento dei consumatori verso i prodotti legati alla qualità e alla tipicità”.

Un messaggio per il mercato – “Il consumatore è molto più maturo e consapevole di quanto si possa ritenere – conclude l’Assessore – come dimostra il fatto che gli unici prodotti che non subiscono contrazioni di mercato sono quelli biologici e quelli legati alle produzioni certificate. Una tendenza riconosciuta sulle tavole degli italiani e dell’intera Europa è che l’extravergine di qualità non è riservato ad una semplice élite quanto casomai è sempre più prodotto di consumo di massa”.

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