Le tre Docg toscane in partenza per la Svizzera

Il prossimo 16 novembre Brunello di Montalcino, Chianti Classico e Vino Nobile di Montepulciano saranno protagonisti a Zurigo, presso il ristorante Lake Side, dove si svolgerà una giornata di degustazione aperta agli operatori svizzeri.  “The Three Tuscan Masters” ha l’Obiettivo di rafforzare e sottolineare l’identità di tre vini che godono di un elevatissima considerazione sul mercato europeo ed internazionale, dando rilievo alle peculiarità di ciascuna Docg.

 Partecipanti – Oltre 100 produttori in rappresentanza delle tre denominazioni toscane saranno al centro della degustazione aperta agli operatori del settore, alla stampa specializzata ed al pubblico.I partecipanti avranno l’opportunità di assaggiare le ultime annate in commercio di Brunello di Montalcino, Chianti Classico e Vino Nobile di Montepulciano. Il programma dell’evento prevede inoltre dei seminari (uno per la stampa, uno per gli operatori ed un terzo per i consumatori finali) guidati dal giornalista elvetico Christian Eder, nota firma della stampa internazionale di settore, durante i quali sarà degustata e commentata una selezione di vini delle tre denominazioni. Eder illustrerà le peculiarità e le differenze proprie di ciascun vino insieme alle caratteristiche delle tre zone toscane a vocazione vitivinicola e delle diverse annate in commercio.

Mercato – Sarà questa una grande occasione anche per far aumentare la conoscenza dei tre vini nel mercato elvetico che ha da sempre rappresentato una piazza eccellente, soprattutto per la posizione strategica che la Svizzera ha nei confronti degli altri paesi dell’Europa continentale, Germania in testa. Nel 2008 proprio la Svizzera ha rappresentato una buona fetta dell’export di vino toscano. Le esportazioni restano un elemento di forza per le tre denominazioni che negli ultimi anni, nonostante la crisi che ha investito i diversi comparti dell’economia del nostro paese, hanno assistito ad un incremento delle vendite all’estero in particolare verso i paesi mitteleuropei, gli Stati Uniti ed i “mercati emergenti” asiatici.

 

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