Controlli, sequestrati formaggi scaduti

“Ancora un risultato positivo nella lotta contro l’agropirateria. Continuiamo a mantenere alto il livello di guardia affinché i prodotti che arrivano sulla tavola degli italiani siano sempre sani e genuini. La principale garanzia per i cittadini consumatori risiede proprio nell’esistenza di un valido sistema di controllo. E questi risultati attestano l’ottimo lavoro svolto dall’organo di controllo di questo Ministero”.
Con queste parole il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia ha commentato l’ennesima operazione congiunta dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti a bloccare la commercializzazione di diversi prodotti alimentari marci.

Sicurezza – “La collaborazione tra le diverse istituzioni preposte al controllo dei prodotti e alla tutela dei consumatori è il cuore di quella che abbiamo definito la fase 2 della tolleranza zero. Il fatto che i sequestri e i controlli proseguano con queste sinergie non può che confermarmi nella mia convinzione che questa sia la strada giusta” – ha dichiarato il Ministro. Presso un deposito commerciale della provincia di Palermo sono stati sequestrati circa 4.500 kg di formaggio, 850 kg di siero di latte in polvere, 330 kg di burro, 250 kg di coadiuvanti tecnologici e 45 kg di caglio, tutti in pessime condizioni igienico sanitarie, insudiciati, in stato di alterazione e con presenza di muffe. Alcuni di questi prodotti erano anche privi dei dispositivi di etichettatura e del Bollo CEE. Sotto sequestro anche attrezzature per la lavorazione dei formaggi, che risultavano usurate ogni oltre limite ragionevole. Lo stabilimento era privo della autorizzazione sanitaria e di ogni altra documentazione di legge. Del sequestro è stata data immediata notizia all’Autorità Giudiziaria competente. Frode in commercio, associazione a delinquere, falsità in atti e frode tossica  i reati ipotizzati dagli ufficiali di Polizia giudiziaria. Per il ritrovamento di acido lattico e cloruri di magnesio, calcio e sodio, l’ipotesi è l’illecito utilizzo per eventuali caseificazioni di sostanze estranee al latte. Le indagini sono ancora in corso.

Informazione pubblicitaria