Kiwi sterminati dal batterio killer, produzione italiana in ginocchio

Un batterio killer mette in pericolo la produzione italiana di kiwi. L’allarme arriva dalla “patria” di questo frutto esotico, Cisterna di Latina, dove si coltivano i migliori kiwi d’Italia; una produzione da record, ora minacciata dal cancro dell’actinidia.

Il batterio –  A far preoccupare i coltivatori è lo Pseudomonas syringae pv. actinidiae, il microrganismo che causa la «Batteriosi del Kiwi», un cancro batterico che conduce a morte la pianta, una patologia grave  di cui non sarebbe stata chiarita la provenienza e per la quale, al momento, non sarebbe stata individuata alcuna cura. Il problema sembrerebbe legato all’importazione dello «Jin Tao» (il kiwi giallo di origine neozelandese), ma l’infezione  non riguarda più solo i kiwi gialli. Secondo Coldiretti, il kiwi “rischia di scomparire” sia dalla provincia di Latina sia da quella di Roma, “se non si individua al più resto una strategia medica”. Nella sola area della capitale si potrebbero perdere circa 340mila tonnellate di kiwi (è una delle aree a maggior resa per ettaro).

Lo stato di crisi – Luca Battistini segretario generale della Flai Cgil di Roma e del Lazio dichiara che “sara’ necessario dichiarare lo stato di crisi e l’estensione dei benefici degli sgravi fiscali e contributivi per le aree svantaggiate: solo in questo modo, sara’ possibile dare un sostegno alle imprese e ai lavoratori cercando di garantire loro un contratto dignitoso.’Per affrontare nello specifico il problema -conclude il dirigente Cgil- chiediamo all’assessore all’agricoltura di convocare un tavolo sindacale con le segreterie regionali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil e le organizzazioni datoriali per mettere insieme un quadro di misure atte a contenere la crisi del kiwi”.

I numeri della produzione  – A Cisterna di Latina si coltivano sia i kiwi gialli, da dove è partita la malattia, sia quelli verdi . Il kiwi giallo è coltivato su circa 90o ettari  e il 90 per cento della produzione è colpito dal batterio con la conseguenza che il 40 per cento degli impianti di questa varietà sarebbero già stati estirpati o tagliati: unico modo di contrastare la batteriosi. L’ Italia è il primo produttore di kiwi dell’emisfero Nord (dopo la Cina), seguita dalla stessa Nuova Zelanda, terra d’ origine dell’actinidia. E il Lazio è terzo in classifica con 9 mila ettari a kiwi, di cui 7 mila dalla periferia sud della Capitale fino ai frutteti intorno a Cisterna: l’ area più importante dell’emisfero. A rischio oltre 1 milione e 500 mila tonnellate di prodotto.

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