Gennaio, prosegue la tendenza al rialzo dei prezzi agricoli

L’indice Ismea dei prezzi all’origine dei prodotti agricoli tocca a gennaio quota 133,1 (l’indice è calcolato in base 2000=100), valore che si colloca tra i massimi storici del decennio appena trascorso, di poco inferiore al picco raggiunto nel marzo del 2008 (134). Le rilevazioni dell’Istituto registrano un incremento dei prezzi del 2% su base mensile e del 21,2% su base annua, riflettendo in particolare le forti tensioni in atto sul mercato cerealicolo, dove in un solo mese i prezzi sono saliti mediamente del 10,5%, con punte del 19,8% per il frumento duro e hanno guadagnato oltre il 66% rispetto a gennaio di un anno fa (+89% per il frumento tenero).

L’aumento – In generale, Ismea segnala variazioni positive nel confronto congiunturale e tendenziale per tutti i settori dell’aggregato delle coltivazioni, che nel complesso rivela un incremento del 5% su base mensile e del 32,8% su base annua.

Dai campi – Valori in netto rialzo per ortaggi e legumi ( +3,1% su dicembre 2010, + 25% su gennaio 2010), tabacchi ( +7,9%, +52,3%) e colture industriali (+3%, +11,4%), trainate, quest’ultime, dai rincari della soia (+ 5,7%, +23,9%). Più contenute, ma comunque significative, le variazioni della frutta, che registra una rivalutazione media dei listini dell’1% su base mensile e del 13,1% su base annua. Anche i prezzi dei vini e degli oli hanno spuntato a gennaio un aumento rispettivamente dell’1,7% e dell’1% e rispetto al mese scorso, determinando per i vini un recupero del 17,2% sullo scorso anno e per gli oli dell’ 8,7%.

Dagli allevamenti – Passando al comparto zootecnico, i dati dell’Istituto indicano dinamiche divergenti tra i diversi settori. Per il latte e derivati (+1,4% la variazione mensile dell’indice, + 17,9% la variazione annua) si conferma la tendenza positiva che ha caratterizzato con continuità tutto il 2010. Relativamente al bestiame, Ismea rileva listini in aumento su base mensile e annua per i bovini (+2%, +6,5%), a fronte di nette flessioni per ovi-caprini (-9,3% , -3,4%) e conigli ( -17,3%, -8,5%). Lieve recupero nella dinamica congiunturale per i prezzi dei suini ( +0,8%), che cedono tuttavia il 2,7% su base annua. Gli avicoli nonostante le tendenza al ribasso nell’ultimo mese (-0,8%), mantengono un confronto positivo su gennaio del 2010 (+22,2%). Negative, infine, le variazioni per le uova (-2%, -5,9%).

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