Gaudenzi, cresce l’oliveto e si caccia il tartufo

Risale a prima dell’estate l’acquisto, da parte della famiglia Gaudenzi, di altri 2 ettari di oliveto nella zona di Sant’Arcangelo, dove come è noto viene prodotto l’extra vergine di punta del frantoio, il mono cultivar Moraiolo Chiuse di Sant’Arcangelo. In effetti, fino a circa 40 anni fa l’oliveto era un appezzamento unico di circa 5 ettari, che oggi la famiglia Gaudenzi è riuscita a riunire grazie a questa nuova acquisizione, che segue a poco più di dieci anni quella dei primi tre ettari avvenuta nel 2000. Il frantoio dunque oggi può contare su circa 600 piante di Moraiolo in più, situate a una altitudine lievemente maggiore rispetto a quella dell’altra porzione di impianto. Si tratta di un bellissimo lembo di oliveto che si incunea all’interno di una zona boschiva sfiorando i 600 metri di altitudine. La produzione di Chiuse di Sant’Arcangelo è dunque destinata a incrementarsi fin da questo nuovo raccolto, andando a soddisfare le sempre maggiori richieste da parte dei mercati, e in particolar modo di quelli del nord Europa, che dopo l’ingresso dell’extra vergine nella Top 50 di “Der Feinschmecker” sono partiti alla caccia delle ultime bottiglie rimaste del raccolto 2010.

Tartufo che passione – Ma al frantoio Gaudenzi sta per prendere il via anche un’altra caccia: quella al tartufo nero pregiato, visto che il nuovo appezzamento non è soltanto un oliveto, ma anche una fantastica tartufaia. Sono stati i precedenti proprietari 30 anni fa a piantarvi le querce per stimolare la produzione del tartufo, e oggi Chiuse di Sant’Arcangelo produce abbondanti tartufi neri pregiati nel periodo invernale e scorzoni in quello estivo. “E’ la nostra nuova sfida, quella della tartufaia – ammette Francesco Gaudenzi -, e riflette in pieno quello che la mia famiglia e io vogliamo fare. Tutti e quattro guardiamo costantemente avanti e non abbiamo certo intenzione di fermarci o di fossilizzarci, nonostante i tanti riconoscimenti ottenuti in questi ultimi anni.  Ci si è presentata davanti un’occasione e l’abbiamo presa al volo. Nel nostro futuro, e in quello dei nostri figli in maniera particolare, il tartufo dunque affiancherà l’olio extra vergine di oliva come prodotto complementare, ma ugualmente rappresentativo della terra di Trevi e della elevata qualità che questo territorio sa esprimere.”

Clou per l’Immacolata – Al frantoio c’è dunque da aspettarsi un grande ponte dell’Immacolata, l’appuntamento che ormai da anni segna il momento clou dell’incontro tra la famiglia Gaudenzi e i clienti che arrivano anche dal nord Italia. Quest’anno infatti insieme alle varie selezione di extra vergine saranno in degustazione e in vendita anche i tartufi neri pregiati provenienti dalla tartufaia appena acquisita. Ma già ai primissimi di ottobre, al Frantoio Gaudenzi ci sarà il primissimo olio nuovo, l’extra vergine Quinta Luna. Come sempre, il frantoio sarà tra i primissimi in Italia a poter dare ai propri clienti l’olio nuovo, quel Quinta Luna prodotto con le olive colte a partire dalla quinta luna dopo la fioritura. Denominato dagli esperti del settore il “novello” dell’extra vergine, la produzione di Quinta Luna è ormai diventata una consuetudine tra gli appassionati, che accorrono a Trevi per aggiudicarsi le prime bottiglie. Se dunque la stagione non farà strani scherzi, Quinta Luna sarà disponibile ai primi giorni di ottobre.

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