De Capitani (Lombardia), 2011 di ripresa. Greening penalizzerà produttività padana

Intervista di agricultura.it all’assessore all’agricoltura della Regione Lombardia Giulio De Capitani

Assessore De Capitani, che 2011 è stato per l’agricoltura della sua regione, faccia un breve bilancio.

Si chiude un anno che ha certamente consolidato la graduale e positiva ripresa già avviata nel 2010. I dati del terzo trimestre 2011 evidenziano ancora forti differenze settoriali e mostrano finalmente segnali di ripresa per i comparti suinicolo, a fronte di una forte riduzione delle quotazioni nel mercato dei cereali, e dei bovini da carne. Il calo dei costi di produzione ha consentito infatti un miglioramento delle redditività aziendale. Positivo anche l’andamento delle nostre produzioni all’estero, non è invece confortante il calo dei consumi sul piano nazionale.

Cosa le piace e cosa non le piace della proposta di riforma della Pac, presentata recentemente (12 ottobre) dalla Commissione Europea, per quanto riguarda la sua regione?  

La proposta di riforma della Pac ha confermato le previsioni sui tagli delle risorse per l’agricoltura italiana, ma i tagli del budget non sono l’unica fonte di preoccupazione. Le misure greening ricoprono il 30% degli aiuti diretti della Pac e, così come sono state formulate, rischiano di penalizzare ulteriormente proprio i sistemi agricoli più produttivi, quali quelli della Lombardia e di tutta la pianura padana. Occorre invece consentire una maggiore flessibilità territoriale. Come Regione Lombardia abbiamo proposto un sistema di compensazione fra aziende di uno stesso territorio, in modo da poter trasferire titoli greening tra un’impresa che ne ha in eccesso a una che ne difetta. Apprezziamo e condividiamo l’impegno a favore della tutela dell’ambiente e delle risorse naturali, ma la diversificazione delle colture, la conservazione dei pascoli permanenti e la salvaguardia del paesaggio, priorità delle misure greening, non sono le uniche modalità per perseguirli. Si potrebbe infatti ridurre al 5% l’incidenza del set aside (la temporanea messa a riposo di un terreno agricolo) assicurando che possano rientrarvi gli elementi caratteristici del paesaggio rurale, come i terrazzamenti e le fasce tampone, ma anche incentivando altre buone pratiche, altrettanto efficaci per l’ambiente, come l’agricoltura conservativa, la fertilizzazione organica, la riduzione dei consumi di fertilizzanti, fitofarmaci e carburanti. A parità di efficacia ambientale, si ridurrebbe l’impatto economico negativo del greening.

Quali sono i principali punti di forza e le maggiori criticità della “sua” agricoltura?

La vera forza della dell’agricoltura lombarda è nel diffuso livello di eccellenza che si realizza, in tutte le filiere, tanto nelle produzioni di nicchia quanto in quelle più rilevanti per numeri e valore economico. Rigidi disciplinari di produzione e un sistema di controlli tra i più severi in Europa ne garantiscono anche un livello di sicurezza che non ha uguali nel mondo. Le criticità, ma soprattutto le sfide che l’agricoltura lombarda dovrà invece affrontare riguardano l’aggregazione, l’innovazione e la comunicazione. La politica dei distretti agricoli (sono ormai 16 i distretti accreditati) va proprio in questa direzione, e cioè promuove l’aggregazione e la maggiore efficienza tra realtà produttive locali come strumento strategico per sostenere la competitività delle nostre imprese agricole e per la migliore valorizzazione delle loro produzioni.

Fra i problemi del mondo agricolo la forse eccessiva burocrazia: quali sono le principali azioni fatte in questa direzione e quelle in programma?

 Stiamo tagliando tempi, procedure e costi burocratici a carico delle aziende e della Regione. Per fare alcuni esempi, abbiamo introdotto, potenziando il sistema informativo Siarl, la procedura unificata per la dichiarazione uva, che consente in un’unica operazione l’iscrizione del vigneto allo schedario vitivinicolo, la rivendicazione delle produzioni a denominazione e la dichiarazione di vendemmia e di produzione. Per le aziende biologiche abbiamo invece ridotto a quattro mesi i tempi per la notifica di attività con metodo biologico e per le notifiche di variazione, e abbiamo pubblicato on line l’albo regionale degli operatori biologici, che potrà essere così costantemente aggiornato. Sul fronte dei nitrati, con uno stanziamento di oltre un milione di euro, abbiamo finanziato, con il progetto ValorE, la messa a punto di due sistemi esperti di analisi che possono contribuire concretamente alla migliore valorizzazione degli effluenti di origine zootecnica. Si tratta di prodotti software completamente gratuiti e concepiti per essere alla portata anche degli utenti meno inclini all’uso di questi sistemi. La semplificazione passa quindi anche attraverso la più facile fruizione. Rientrano infine tra le azioni di maggiore semplificazione anche la revisione del regolamento degli agriturismi e la modifica alla legge regionale 31, testo unico dell’agricoltura.

Infine, dia un voto da 0 a 10 allo stato di salute dell’agricoltura della Lombardia.

Voto 7, ma confermo i pieni voti alla qualità e alla sicurezza delle nostre produzioni.

Andrea Frullanti

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