Pomodoro, firmato in Toscana protocollo che garantisce lavoro e qualità

Un protocollo d’intesa per tutelare il pomodoro da industria. E’ quello sottoscritto oggi da tre enti pubblici (Regione, Provincia di Livorno e Comune di Campiglia Marittima), un’azienda privata (Italian Food del gruppo Petti, industria internazionale di conserve alimentari, che in Toscana ha sede a Venturina), le aziende dell’acqua e quella dei rifiuti, le organizzazioni professionali agricole, le centrali cooperative e un’associazione locale di produttori.

Il documento – Tutti insieme per sottoscrivere un documento che rappresenta una pratica virtuosa per la coltivazione, il trasporto, la lavorazione del pomodoro in Toscana. Un protocollo che riunisce l’intera “filiera” del pomodoro, con impegni per tutti i contraenti volti a garantire l’occupazione, un giusto reddito per i produttori agricoli, la massima tutela dell’ambiente, la salvaguardia delle acque e il corretto smaltimento dei rifiuti e un prodotto di qualità, interamente prodotto e lavorato in Toscana.

I numeri – La superficie coltivata a pomodoro da industria in Toscana nel 2011 è stata di oltre 2600 ettari, con 230 aziende agricole coinvolte. La produzione è di circa 200.000 tonnellate annue, di cui oltre il 3% è rappresentato da produzione biologica. La produzione di pomodoro si concentra in cinque zone geograficamente ben definite ed in particolare nelle zone costiere delle province di Grosseto, Livorno e Pisa e nell’area della val di Chiana, fra le province di Siena ed Arezzo.

Gli stabilimenti – In Toscana si trovano 6 stabilimenti (due più grandi e quattro di dimensioni minori) per la lavorazione del pomodoro da industria. I due stabilimenti più grandi sono:
–  lo stabilimento di Italian Food S.p.A. situato nell’ area di Venturina (Comune di Campiglia Marittima) durante la stagione estiva trasforma pomodoro fresco per un quantitativo giornaliero che oscilla da 1.200 a 2.500 tons. di materia prima destinata alla produzione di passata, polpa, cubettato ed altri derivati. Nella rimanente parte dell’anno i derivati del pomodoro vengono rilavorati, confezionati e immessi sul mercato; lo stabilimento di Conserve Italia ad Albinia, comune di Orbetello (GR). I quattro stabilimenti di dimensioni minori sono: Mediterranea Belfiore s.r.l. a Cecina (LI), la Dispensa di Campagna a Castagneto Carducci (LI), Primetta a Massarosa (LU), Toscana Pomodoro a Vada (LI).

Lo stabilimento di Venturina – Lo stabilimento di Venturina di Italian Food S.p.A. occupa un’ area di circa 34.000 mq di cui circa 8.000 mq coperti, impiega stabilmente 100 dipendenti e altri 220 come stagionali . La zona dove lo stabilimento è ubicato, divenuta nel tempo residenziale, presenta oggi difficoltà di coesistenza tra l’attività produttiva e l’abitato, in particolare per quanto riguarda i trasporti su camion del prodotto concentrati nel periodo estivo di luglio-settembre. L’attuale localizzazione dello stabilimento non consente inoltre ulteriori sviluppi della sua capacità produttiva. La presenza sul territorio ha prodotto una sinergia ritenuta importante con la parte agricola, con le associazioni di categoria e con gli organi istituzionali di riferimento. Dal confronto fra tutti i soggetti interessati è scaturita la necessità di innovare il processo produttivo, con la prospettiva di far diventare lo stabilimento di Venturina come terminale della filiera del pomodoro toscano, con la capacità di assorbire la gran parte della produzione regionale. In questa ottica si intende completare la gamma dei prodotti, con particolare riferimento all’utilizzo di materiali di confezionamento a basso impatto ambientale.

L’impianto del futuro – Il nuovo progetto di Italian Food riguarda un’ area di circa mq. 89.000 in località Campo alla Croce, che verrà attuato congiuntamente con la riqualificazione urbanistica dell’ area attuale a Venturina, per la quale è già prevista la trasformazione ad edilizia residenziale con una quota riservata a finalità sociali. In attesa del nuovo impianto le norme urbanistiche del Comune di Campiglia prevedono la possibilità che lo stabilimento continui la produzione e sul piano degli investimenti sono ammessi gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, oltre agli adeguamenti funzionali ed igienico sanitari necessari per soddisfare i requisiti di legge. Italian Food nell’area attuale è concessionaria di pozzi di acqua di falda profonda. L’acqua è un fattore determinante per questo tipo di industria alimentare ed il suo consumo è altissimo e concentrato prevalentemente nei tre mesi estivi della produzione ( circa 160.000 metri cubi all’anno). Un’idonea disponibilità di risorsa idrica dovrà essere assicurata anche per la nuova localizzazione.

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