Toscana in ginocchio, danni per 350 milioni di euro all’agricoltura

L’assessore all’agricoltura della Regione Toscana, Gianni Salvadori, ha scritto al Ministro Mario Catania sollecitando un incontro urgente per fronteggiare insieme la situazione dopo la disastrosa alluvione che ha investito larghissima parte della Toscana. Salvadori ricorda che la Regione è intervenuta prontamente decretando lo stato di emergenza regionale e che le iniziative da assumere saranno adottate con atti della giunta regionale. Nella lettera Salvadori presenta al Ministro anche un primo quadro della situazione segnalando i danni maggiori nelle varie province della Toscana.

I danni –  La conta molto provvisoria dei danni  – secondo le stime delle associazioni agricole regionali – è ad oggi di 350milioni di euro, di cui 70 milioni di euro per danni alle colture e 280 milioni alle strutture. E’ quello grossetano è ovviamente il territorio con danni più ingenti, per circa 300 milioni di euro; nella zona costiera del pisano (Vecchiano) danni per 2 milioni; 4 milioni per danni stimati alle attrezzature nella Valdichiana aretina; 3 in Valdichiana senese dove sono andate perse anche le semine dei cerali; 4 in provincia di Lucca, di cui 2 alle colture orto florovivaistiche della Versilia. In provincia di Massa Carrara, nella zona del Candia danni strutturali per frane e smottanti che hanno interessato in particolare i vigneti per circa 10 milioni di euro di danni. Nell’area costiera danni a strutture (serre, viabilità poderale) per circa 5 milioni di euro di danni e alle colture orticole per 2-3 mln €.

L’assessore Salvadori e Pascucci (Cia) – "Situazione drammatica in Maremma – ha commenta  l’assessore Gianni Salvadori ad agricultura.it prima di recarsi in provincia di Grosseto per incontrare amministratori e agricoltori – mi auguro che il Governo continui ad impegnarsi ulteriormente; come settore agricolo abbiamo delle difficoltà ulteriori, si rischia di perdere un’intera annata agraria per migliaia di imprese". "L’ampiezza e la gravità della situazione che dobbiamo affrontare – ha aggiunto – mi spinge a chiederLe urgentemente un incontro per mettere a punto una strategia comune e individuare alcune possibili iniziative per dare aiuto ai tanti agricoltori toscani che, dopo aver perso tutto, rischiano di non poter più riavviare la propria azienda. E’ inutile sottolinearLe che in questo caso sarebbe un colpo durissimo per l’economia toscana e per questi territori che basano molto del loro sviluppo e della loro difesa idrogeologica sulle attività agricole". "Le stime dei danni che abbiamo fatto insieme alle altre organizzazioni di categoria – dice Giordano Pascucci (presidente Cia Toscana )ad agricultura.it – sono ancora molto approssimative, andranno definite con più esattezza nei prossimi giorni e settimane.  Il rischio reale e drammatico è che moltissime aziende non avvieranno la prossima annata agraria, oltre a subire danni ingenti nell’immediato. Qualcosa non è stato fatto per evitare questa situazione? Di sicuro va fatto di più per il futuro, già da adesso. Bisogna distinguere: quello che è successo in Maremma e ad Albinia è un fatto eccezionale, ritengo che i fattori siano molteplici e complessi, ma in primis la grande quantità di acqua piovuta e i fiumi esondati (ad iniziare dagli affluenti dell’Ombrone). In altre province come a Massa Carrara ed in Valdichiana invece possiamo dire che il territorio non è stato curato in maniera sufficiente, e come ripetiamo sempre dove non c’è agricoltura non c’è territorio. In Lunigiana sono quattro anni consecutivi che ci sono alluvioni in questo periodo, vuol dire che qualcosa non funziona. Bisogna lavorare per mantenere le attività produttive del territorio; e ricordare che l’agricoltura è la prima prevenzione. Non bisogna solo pensare al paesaggio, ma anche la manutenzione dei fossi” conclude Pascucci.   

 La situazione – “Nella provincia di Massa Carrara ed in particolare nella zona collinare del Candia si registrano danni strutturali per frane e smottamenti e sono stati interessati in particolare i vigneti. Nella zona della costa invece danni alle colture orticole e florovivaistiche ed alle strutture: serre, sistemazioni e viabilità poderale. Nella provincia di Lucca ed in particolare nella zona della piana (Capannori, Porcari) si registrano danni alle colture per mais ancora da raccogliere e perdita delle semine dei cereali, nella zona della Versilia invece danni alle colture ortoflorovivaistiche. Infine nella zona della Garfagnana si registrano danni agli allevamenti di trote.
Nella provincia di Pisa ed in particolare nella zona costiera (Vecchiano) sono state colpite le colture orticole e le semine dei cereali.
Nella provincia di Arezzo ed in particolare nelle zone collinari si registrano danni per smottamenti, in Valdichiana invece danni sul tabacco non ancora raccolto, perdita delle semine dei cereali e danni non determinabili allo stato attuale alle attrezzature.
Nella provincia di Siena ed in particolare in zona Valdichiana (Sinalunga e Montepulciano) si sono avute perdite sul tabacco non ancora raccolto, ortofrutticoli e semine dei cereali; nella zona dell’Amiata invece danni per smottamenti ed alle attrezzature e macchinari agricoli.
Nella provincia di Grosseto la zona interessata dal fenomeno è molto vasta e comprende tutta l’area ad est dell’Ombrone, le pendici dell’Amiata, compresa l’area collinare di Paganico e Arcidosso e la piana di Grosseto.
I danni sono soprattutto strutturali e riguardano sia le coltivazioni che gli allevamenti, si registrano anche perdite di bestiame per annegamento, attrezzature agricole (es. trattori, mietitrebbia, ecc) sommerse, forti danni ad impianti di trasformazione e cantine. Colpito con ingenti danni anche il settore della produzione ittica ad Orbetello. I danni interessano anche Castiglion della Pescaia, Magliano, Manciano e Capalbio. In tutte le zone colpite si registrano danni alla viabilità rurale, alle canalizzazioni e alla rete irrigua.
 

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