Extravergine, meno frodi con l’approvazione della legge ‘salva-olio’

“I timori su uno stop legato alla situazione politica, con la fine anticipata della legislatura, sono stati fugati e il ddl Mongiello-Scarpa sulla qualità e la trasparenza dell’olio d’oliva italiano finalmente è diventato legge. In questo modo si tutelano i consumatori e soprattutto i produttori, perché si tratta di norme che aiutano a prevenire e a combattere frodi e sofisticazioni nel settore, che causano ogni anno danni per 1,5 miliardi di euro”. Lo afferma il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori, Giuseppe Politi, commentando il via libera definitivo al provvedimento in sede legislativa da parte della Commissione Agricoltura della Camera. “Il testo di legge, infatti, prevede l’obbligo di rendere più chiare le informazioni contenute in etichetta, dall’origine alla categoria merceologica -ricorda Politi- con l’obiettivo di agevolare i consumatori nel riconoscimento e nella scelta del prodotto realmente “made in Italy”. Inoltre, aggiunge il presidente della Cia, “si introduce il vincolo del termine minimo di conservazione e la corretta presentazione degli oli di oliva nei pubblici esercizi, nonché nuove disposizioni per contrastare le pratiche commerciali ingannevoli, ad esempio tutte quelle diciture o immagini o simboli grafici sulla bottiglia che evocano zone geografiche non corrispondenti all’effettiva origine territoriale delle olive”. “E’ un segnale importante di attenzione al settore che il ddl sia stato approvato prima dello scioglimento delle Camere. Ora -conclude Politi- occorre vigilare che le norme siano applicate nel modo migliore e bisogna lavorare affinché queste misure di trasparenza e tracciabilità in etichetta siano estese a tutte le produzioni agricole”.    

Marini (Coldiretti): un passo determinate verso la trasparenza e la legalità – “Siamo molto soddisfatti che la legge Mongiello-Scarpa cosiddetta “salva olio Made in italy” sia stata definitivamente approvata con il via libera in sede deliberante della Commissione Agricoltura della Camera presieduta da Paolo Russo con relatore Nicodemo Oliverio”. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare “un risultato che rappresenta un passo straordinariamente importante nella direzione della trasparenza e della lotta alla contraffazione sugli oli extravergini di oliva a tutela dei produttori e dei cittadini”. L’unanimità nell’approvazione della legge da parte di tutti i gruppi parlamentari sia al Senato che alla Camera ed il parere positivo del Governo sta a significare come la norma sia fortemente condivisa e da parte nostra – conclude Marini – va un forte ringraziamento a tutti coloro che hanno permesso, nonostante “i non pochi bastoni tra le ruote” una conclusione positiva entro la fine della legislatura. Dall’estensione del reato di contraffazione di indicazioni geografiche a chi fornisce in etichetta informazioni non veritiere sull’origine all’introduzione di sanzioni aggiuntive come l’interdizione da attività pubblicitarie per spot ingannevoli, dal rafforzamento dei metodi investigativi con le intercettazioni al diritto di accesso ai dati sulle importazioni aziendali, dal riconoscimento di  nuovi parametri e metodi di controllo qualitativo alla fissazione di sanzioni in caso di scorretta presentazione degli oli di oliva nei pubblici esercizi, fino all’introduzione in etichetta del termine minimo di conservazione a 18 mesi dalla data di imbottigliamento, sono alcune delle  novità introdotte dal provvedimento  che – sostiene la Coldiretti – è un vero regalo sotto l’albero di Natale per le tavole degli italiani dove l’extravergine di oliva è uno dei prodotti piu’ presenti. L’olio di oliva è praticamente presente sulle tavole di tutti gli italiani con un consumo nazionale stimato – sottolinea la Coldiretti – in circa 14 chili a testa. L’Italia è il secondo produttore mondiale di olio di oliva con circa 250 milioni di piante e una produzione di oltre mezzo milione di tonnellate e puo’ contare su 40 oli extravergine d’oliva Dop/Igp. Il fatturato del settore – precisa la Coldiretti – è stimato in 2 miliardi di euro con un impiego di manodopera per 50 milioni di giornate lavorative. Con la nuova legge – sottolinea la Coldiretti – mettere in etichetta indicazioni fallaci e non veritiere “che evocano una specifica zona geografica di origine degli oli vergini di oliva non corrispondente alla effettiva origine territoriale delle olive” diventa reato di contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine (articolo 517-quater del codice penale). Vengono inoltre aggiunte sanzioni accessorie, con l’interdizione per cinque anni dal realizzare attività di comunicazione commerciale e attività pubblicitaria aventi per oggetto oli di oliva e il divieto di ottenere, a qualsiasi titolo, contributi, finanziamenti o mutui agevolati da parte di istituzioni nazionale e/o europee, per chi sia stato oggetto di condanna per reati nel settore. Per i marchi che evocano una specifica zona geografica che non coincide con l’effettiva origine delle materie prime scatta quindi il ritiro. Si inaspriscono – continua la Coldiretti – anche i controlli, con il rafforzamento degli istituti processuali e investigativi (intercettazioni, ecc.). Contro il segreto sulle importazioni agroalimentari, verrà poi garantito il diritto d’accesso alle informazioni concernenti l’origine degli oli di oliva detenute dalle autorità pubbliche a tutti gli organi di controllo e alle amministrazioni interessate. E prosegue la Coldiretti: si va, ancora, a migliorare la leggibilità delle etichette e si completa l’intervento già anticipato dal Parlamento con una norma precedente sul valore probatorio del panel test, al fine di garantire la corrispondenza merceologica e la qualità degli oli di oliva e punire la non conformità dei campioni degli oli di oliva vergini alla categoria dichiarata in etichetta. Si fissano inoltre limiti più restrittivi per il contenuto di etil esteri degli acidi grassi (Eeag) e di metil esteri degli acidi grassi (Meag) e saranno rese note – conclude la Coldiretti – le risultanze delle analisi che sono pubblicate ed aggiornate mensilmente in una apposita sezione del portale internet del Ministero delle Politiche Alimentari e Forestali. In etichetta viene anche previsto un termine minimo di conservazione non superiore a 18 mesi dalla data di imbottigliamento non che specifiche modalità di presentazione degli oli di oliva nei pubblici esercizi, imponendo l’obbligo di idonei dispositivi di chiusura o di etichettatura e di sanzioni connesse alla violazione delle relative disposizioni.

Confagricoltura: “Tanta burocrazia ed incertezza. Molte le criticità nell’applicazione del provvedimento" -Nonostante avessimo condiviso l’obiettivo di una legge che mira a tutelare la qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini, dobbiamo constatare purtroppo che non è stata colta l’occasione per attutire le disposizioni più gravose introdotte con il Decreto legge n.83”. E’ questo il primo commento di Confagricoltura sull’approvazione definitiva della legge sulle norme di qualità degli oli di oliva.A parte alcuni aspetti positivi del provvedimento, nel testo permangono comunque tutti gli elementi di criticità che Confagricoltura ha più volte ed in tutte le sedi evidenziato. Primo fra tutti il riferimento della presenza di alchilesteri collegata all’indicazione di origine. Ne consegue che nulla è stato previsto per evitare che gli oli nazionali , inclusi gli oli DOP ed IGP, che hanno un tenore di alchilesteri superiore al parametro indicato, debbano sottoporsi ad un ‘piano straordinario di sorveglianza’. “Temiamo fortemente un appesantimento burocratico ed economico a carico delle imprese – afferma Confagricoltura – che non è possibile trascurare. Di fatto la legge introduce degli elementi di incertezza soprattutto per l’indeterminatezza del piano di sorveglianza ad oggi ancora non definito. Senza contare il peso del nuovo impianto sanzionatorio che, pur essendo giustamente dissuasivo rispetto ai possibili comportamenti illeciti, avrebbe dovuto attutito; rinviando al tempo stesso la sua entrata in vigore”. “Auspichiamo a questo punto – conclude Confagricoltura – che si possa giungere rapidamente ad un riesame della normativa vigente, sia in sede nazionale, sia comunitaria. In tal senso valutiamo positivamente l’ordine del giorno della Commissione Agricoltura della Camera che riprende molte delle osservazioni formulate dalla Confederazione. Sperando che possano ispirare le necessarie modifiche al testo di legge  che occorre prevedere quanto prima”.

Cenni (Pd): “Grande risultato al fotofinish. Oggi più garanzie per olivicoltori e consumatori" –"L’approvazione della legge a tutela dell’olio italiano è un ottimo risultato che dota finalmente il nostro Paese di un sistema di norme che consentono la completa tracciabilità di un prodotto praticamente presente sulla tavola di tutti gli italiani”. Con queste parole Susanna Cenni, parlamentare del Pd alla Camera e membro della Commissione agricoltura, commenta il via libera in sede deliberante della Commissione Agricoltura della Camera della legge cosiddetta “salva olio Made in Italy”, dopo l’approvazione al Senato, avvenuto ieri in tarda serata, che prevede tra le novità più importanti la fissazione dei limiti della presenza di achilesteri,  l’estensione del reato di contraffazione di indicazioni geografiche a chi fornisce in etichetta informazioni non veritiere sull’origine, l’introduzione di sanzioni aggiuntive come l’interdizione da attività pubblicitarie per spot ingannevoli, il rafforzamento dei metodi investigativi e di controllo per scongiurare le frodi, e l’introduzione in etichetta del termine minimo di conservazione a 18 mesi dalla data di imbottigliamento.

Trasparenza – “Si tratta di un passo importante – spiega Cenni – che va nella direzione della trasparenza delle etichette e della lotta alla contraffazione sugli oli extravergini di oliva, (anche nel nostro territorio abbiamo visto mesi fa cosa ciò significhi). Un successo che corona i tanti sforzi fatti per ridurre le frodi e gli inganni e soprattutto per tutelare i consumatori e garantire la crescita di uno dei comparti agricoli più importanti dell’economia italiana. “In questi anni abbiamo lavorato tanto – conclude Cenni – presentando interrogazioni e mozioni all’indirizzo del Governo, per promuovere un sistema di norme certe che garantiscano la tracciabilità del prodotto, accertino i controlli e stabiliscano le sanzioni nei confronti di chi compie frodi e truffe. In questo modo possiamo dare un aiuto concreto ai produttori di olio di oliva, garantendo una concorrenza leale e trasparente, che si può ottenere solo con la tracciabilità sulla provenienza delle olive, sulla lavorazione e su un sistema di analisi indiscutibili. L’augurio è che l’impegno a sostegno dell’olio italiano, prosegua, anche nel corso della ormai prossima legislatura, con la messa a punto di un piano olivicolo nazionale, finalizzato a una migliore organizzazione di filiera e produzione, al recupero e al rinnovo degli uliveti. Importante in questo senso sarà anche il sostegno alla candidatura del paesaggio olivicolo mediterraneo come patrimonio dell’Unesco”.

 

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