Olio d’oliva italiano, firmato patto di filiera

Un "nuovo inizio" con un percorso in sette tappe per la filiera dell’olio di oliva italiano. Dopo l’anno orribile per l’olivicoltura caratterizzato da un drastico calo della produzione a causa del maltempo e varie fitopatie, la filiera italiana riparte in modo unitario. E’ quanto emerge dal testo di un documento congiunto firmato, dopo anni di dialogo difficile tra i settori commercio, trasformazione, industria olearia, e produttori. Il documento firmato dai rappresentati di Federolio (commercio oleario), Aifo (frantoiani), Assitol (industria) e Aipo, Cno, Unapol, Unaprol e Unasco, le cinque organizzazioni di produttori nazionali (A.O.P.), «è il risultato – commenta Unaprol in una nota – di un nuovo equilibrio all’interno della filiera dell’olio di oliva. Vuole essere anche un forte segnale di unità che faciliterà il compito della politica, del Governo, del Parlamento e delle Regioni stesse perché in questo soggetto unitario trovano, ora, un interlocutore unico che rappresenta tutti i settori della filiera dell’olio di oliva del Paese».

Il documento in 7 punti – Sette i punti sui quali si articola il documento unitario che prende spunto dalle proposte di un nuovo Piano Olivicolo Nazionale: il varo di un piano strutturale per il recupero degli impianti in stato di abbandono; incentivi a copertura dei costi per mancato reddito e per manutenzione; intervento straordinario per una politica di credito agevolato per le imprese olivicole; una misura dedicata allo sviluppo di nuovi ed efficienti centri di stoccaggio; miglioramento della qualità del prodotto, anche attraverso un sostegno della ricerca; potenziamento della promozione e comunicazione per l’olio extra vergine; politica di valorizzare di tutti gli sbocchi produttivi. Il documento auspica, inoltre, che la risoluzione Mongiello, già approvata all’unanimità in Commissione Agricoltura alla Camera «impegni il Governo a destinare cospicue risorse per sostenere il settore e per rilanciare l’immagine all’olivicoltura italiana sui mercati di tutto il mondo».

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