Inchiesta olio: tracciabilità, prezzo e aumento produttiva contro le frodi

 “Un danno di immagine per uno dei prodotti simbolo dell’agroalimentare italiano e un danno economico per i produttori onesti che operano nel rispetto della legge.” E’ questo il commento di Confagricoltura e Assofrantoi in merito al dibattito conseguente all’inchiesta del sostituto procuratore Raffaele Guariniello, che ha coinvolto sette grandi marchi italiani per il reato di frode in commercio per aver etichettato come extravergine olio d’oliva semplicemente vergine.

Prezzo adeguato, tracciabilità garantita, aumento della produttività ed educazione dei consumatori sono, a parere Confagricoltura e Assofrantoi, gli elementi che possono difendere dalle frodi i consumatori e gli stessi imbottigliatori. “Bisogna diffidare dei prezzi bassi. Se un olio extravergine viene venduto al dettaglio ad un prezzo inferiore di quello all’ingrosso questo deve indurre il consumatore a sospettare una frode. Un vero extravergine non può costare meno di 7 euro al litro”.

Importante è anche il sistema di tracciabilità. A tale riguardo Confagricoltura, insieme ad Assofrantoi e all’Organizzazione di Produttori Confoliva, hanno promosso dal 2011 il sistema CDI OEVO, una sorta di Carta di Identità dell’Olio Extra Vergine di Oliva italiano di qualità. Uno strumento efficace per la lotta alle frodi dell’olio, che ha ottenuto la fiducia dei consumatori grazie alla possibilità di “visualizzare” l’intero percorso del prodotto nella filiera, dalle informazioni fisico-chimiche a quelle sull’azienda produttrice e sul territorio in cui l’oliva è stata coltivata, andando sul sito dedicato ed inserendo il codice alfanumerico presente sulla Carta.

“Le frodi – continuano Confagricoltura e Assofrantoi – si fronteggiano anche aumentando la produzione e la produttività di olive e di olio d’oliva. Il nostro tasso di autoapprovvigionamento è troppo basso. Per questo dobbiamo investire in un’olivicoltura di qualità che ci permetta di raggiungere l’autosufficienza.” In prospettiva poi, a parere delle due Organizzazioni, è utile promuovere una corretta educazione al consumo dell’olio, cominciando dalle scuole, per insegnare a riconoscere le differenze sensoriali tra diversi prodotti.

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