A Natale regali da mangiare. 11 milioni di italiani sognano cesto enogastronomico sotto l’albero

Sono almeno 11 milioni gli italiani che sperano di trovare sotto l’albero il tradizionale cesto natalizio con i prodotti enogastronomici del territorio. Perché nel primo Natale con il segno più dopo 7 anni e i consumi stimati in crescita del 5%, il cibo si conferma al top della classifica anche come idea regalo. Lo afferma la Cia-Agricoltori Italiani.

Spese – Visto che le tredicesime restano comunque destinate prima di tutto al pagamento di mutuo, bollette e tasse (con le scadenze fiscali, proprio oggi, per Imu e Tasi), l’82% degli italiani opterà per regali utili, in un caso su tre declinati in chiave enogastronomica, con la scelta di doni "da tavola" a parenti, amici e colleghi -spiega la Cia-. E vanno bene anche i cesti di Natale, ancora in "taglia ridotta" rispetto agli anni scorsi, che il 43% degli italiani riempirà con prodotti locali e biologici.

Made in Italy – Messe da parte le mode esterofile, infatti, vince assolutamente il "made in Italy" e tra i prodotti più gettonati, ci sono vino, spumante, panettone e torrone tradizionale, seguiti da salumi, conserve, olio extravergine d’oliva, miele e formaggi tipici. Per una spesa complessiva -stima la Cia- compresa tra i 600 e i 650 milioni di euro.

Cambia anche la modalità di acquisto, più attenta a nuovi canali: il web di sicuro, con l’aumento delle compere online, ma anche "la spesa in campagna". Più del 70% delle famiglie oggi continua a guardare al miglior rapporto qualità/prezzo ed è anche questo che premia punti vendita convenienti come le aziende agricole e agrituristiche e i mercatini natalizi, con un incremento del 10% -osserva la Cia-. Sono tanti, infatti, gli italiani che in questo periodo si stanno recando nelle aziende agricole che fanno vendita diretta e nei mercatini allestiti dagli agricoltori, soprattutto nelle zone rurali e periurbane. Una scelta che premia non solo la qualità, la tipicità, la freschezza e la salubrità dei nostri prodotti agricoli, ma alleggerisce lo scontrino. Nelle aziende agricole, infatti, si acquista a prezzi molto più contenuti rispetto a quelli praticati da supermercati e centri commerciali, con un risparmio che può arrivare fino al 30%.

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