Anguria Reggiana, eccellenza emiliana che si merita l’IGP

L’anguria reggiana (il 9 novembre 2016) ottiene l’Indicazione Geografica Protetta, il primo marchio Igp conquistato dalla provincia di Reggio Emilia e il primo Igp europeo riconosciuto ad un’anguria. Con l’approvazione del regolamento n. 1959 del 7 novembre 2016, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale  dell’Unione europea n. L301 è stata ufficialmente  registrata la Igp Anguria Reggiana.

anguria_reggiana_fotoL’Anguria reggiana igp – L’Indicazione geografica protetta “Anguria Reggiana” designa i frutti della specie botanica Citrullus lanatus allo stato fresco delle tipologie Tondo aventi le caratteristiche della tipologia Asahi Miyako, Ovale aventi le caratteristiche della tipologia Crimson, Allungato aventi le caratteristiche della tipologia Sentinel. La zona di produzione comprende un’ampia zona della pianura reggiana, e include i centri di maggiore riconoscibilità storica in cui veniva coltivata tradizionalmente l’anguria, quali ad esempio Gualtieri, Novellara, Santa Vittoria, Poviglio e Cadelbosco di Sopra, Rio Saliceto e Ca’ de’ Frati. La popolarità della coltivazione e del consumo dell’anguria nel territorio è comprovata anche dalla presenza di capanni dell’inizio del XX secolo costruiti in materiali naturali, quali legno e frasche, dove si consumava e si vendeva l’anguria a fette. Caratteristica comune a tutte le tipologie è l’elevato tenore zuccherino, corrispondente a un minimo di 11 gradi Brix per il tipo tondo e 12 gradi Brix per le altre tipologie. Un altro elemento che distingue l’Anguria Reggiana, e che ne giustifica il legame con il territorio, è l’abilità dei produttori e la raffinata tecnica colturale adottata, che si manifesta in particolare al momento della raccolta, o “stacco”.

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