Legumi per ogni clima e più presenti nella nostra dieta. Nasce Gruppo ricerca ad hoc

Il Capodanno, col rituale consumo delle lenticchie, riaccende l’attenzione sui legumi. L’anno internazionale a loro dedicato dalla Fao sta terminando ma anche nel 2017 queste proteine vegetali, le leguminose, saranno protagoniste di progetti per un futuro più sostenibile. A partire dal progetto internazionale “Bean Adapt” che vede capofila l’Università Politecnica delle Marche che sta elaborando un’enciclopedia globale per cercare il gene dell’adattabilità di queste piante che hanno imparato a crescere nei secoli con ogni tipo di clima.

Fagioliok.jpgCoordinamento legumi Intanto si è costituito il Gruppo di Coordinamento delle attività di ricerca e sviluppo sui legumi per l’alimentazione umana. In occasione di un recende convegno promosso dalla vice presidente della Camera dei Deputati, Marina Sereni, che si è svolto a Palazzo Montecitorio per celebrare l’Anno Internazionale dei legumi, alcuni ricercatori di diversi Enti di ricerca, fra cui Università, CNR, CREA ed ENEA, si sono riuniti per discutere su come promuovere la ricerca e l’innovazione nel settore delle leguminose da granella destinate all’alimentazione umana, incluso quelle consumate come prodotto fresco. «Grazie a questo incontro – spiega Roberto Papa, Università Politecnica delle Marche – si è costituito il Gruppo di Coordinamento delle attività di ricerca e sviluppo sui legumi per l’alimentazione umana che ha coinvolto l’intera filiera fra cui i ricercatori, i produttori, i trasformatori, la distribuzione commerciale, consumatori e cittadini interessati. L’obiettivo è quello di dare vita a un’azione efficace per la promozione della coltivazione e del consumo delle leguminose da granella e di organizzare un primo incontro nazionale allargato a tutti gli attori della filiera nel 2017».

Roberto Papa, Univpm
Roberto Papa, Univpm

Il Gruppo di coordinamento si è dotato di un comitato organizzativo composto, oltre che dallo stesso Roberto Papa da Teodoro Cardi (CREA), Andrea Sonnino (ENEA) e Francesca Sparvoli (CNR) e ha raggiunto oltre 170 adesioni fra i professori, ricercatori e tecnici di 21 Università italiane, 3 istituti del CNR e 8 del CREA, includendo anche privati cittadini, aziende e rappresentanti di cooperative che operano nel settore agricolo, sementiero e agroalimentare. Una iniziativa decisamente multidisciplinare a cui hanno aderito docenti e ricercatori appartenenti a discipline molto diverse, dalle scienze agrarie alimentari e biologiche (ad esempio la genetica, l’agronomia e le tecnologie alimentari), a quelle umanistiche (come l’antropologia culturale). Infatti, solo uno sforzo multidisciplinare potrà promuovere efficacemente la produzione e il consumo dei legumi insieme a quella cultura alimentare che è alla base dello stile di vita della dieta mediterranea. Per conoscere il gruppo coordinamento, consultare la lista dei partecipanti, suggerire attività e dare la propria adesione è attivo il sito internet www.coordinamentolegumi.it.

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