Viticoltura eroica. Dopo la legge si scopre più forte e tutelata

«Possiamo prendere atto che c’è stata una attenzione reale per un segmento della viticoltura che va dalle Alpi a Pantelleria, e che rappresenta uno scrigno di biodiversità e tutela dell’ambiente». A sottolinearlo è Roberto Gaudio, presidente del Cervim, in occasione del convegno che si è tenuto ad Aosta e dedicato alle opportunità offerte dal nuovo Testo unico del Vino; evento organizzato, oltre che dal Cervim, dall’Assessorato regionale Agricoltura e Risorse Naturali, Institut Agricole Régional, Associazione Viticoltori della Valle d’Aosta e Ordine Agronomi e Forestali della Valle d’Aosta e con la collaborazione della Camera di Commercio della Valle d’Aosta e della Banca di Credito Cooperativo Valdostana. Un incontro che ha permesso un confronto sulle opportunità offerte, anche per la viticoltura eroica, dalla nuova normativa e che ha visto una ampia partecipazione di viticoltori eroici e rappresentanti delle istituzioni.

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Un momento del convegno di Aosta

Tutela e salvaguardia «Nella Legge – ha aggiunto Gaudio -, per la prima volta, l’introduzione di una disposizione sulla salvaguardia dei vigneti eroici o storici che si prefigge di promuovere interventi di ripristino recupero e salvaguardia di quei vigneti che insistono su aree soggette a rischio di dissesto idrogeologico o aventi particolare pregio paesaggistico, rappresenta un grande risultato. Come Cervim abbiamo lavorato in questi anni, in concomitanza con la redazione del testo Unico, per la valorizzazione e la tutela dei vigneti e dei territori eroici».

Ora i decreti attuativi «Il lavoro svolto dal Cervim in questi anni, a difesa dei vigneti e dei viticoltori eroici – ha sottolineato Luca Sani, presidente Commissione agricoltura della Camera -, trova finalmente un supporto legale dall’Art. 7 del Testo Unico del Vino approvato grazie ad un mio emendamento. Adesso la massima attenzione perché arrivino al più presto i decreti attuativi, con l’auspicio che prosegua il metodo di concertazione con la filiera vitivinicola».

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L’intervento dell’assessore Testolin (VDA)

Interventi E’ intervenuto Renzo Testolin, assessore regionale all’Agricoltura e Risorse naturali della Valle d’Aosta: «La presentazione del nuovo Testo Unico della vite e del vino – ha detto Testolin è stato un importante appuntamento per accendere i riflettori anche sul mondo della vitivinicoltura valdostana e dei territori montani in generale. Quella valdostana è una realtà vitivinicola fatta di tradizione, di storia e di ricchezze paesaggistiche, oltre che di peculiarità varietali che fanno dei nostri territori un esempio unico di biodiversità da tutelare e questa nuova normativa va per certi versi a sancire, a dispetto dei numeri della nostra produzione, la necessità e l’intento di proteggere e sostenere questo tipo di realtà. La presenza dei legislatori nazionali – ha concluso l’assessore Testolin – ha poi permesso di illustrare con competenza e nel dettaglio tutti gli aspetti trattati nella norma agli attori della filiera valdostana del vino e di informarli ed aggiornarli sulle novità che potrebbero portare dei benefici gestionali, organizzativi e commerciali alle nostre aziende»

«In Italia – ha aggiunto Massimo Fiorio, vicepresidente della XIII Commissione permanente (Agricoltura) della Camera dei Deputati il vino ha anticipato, sia dal punto di vista produttivo, commerciale e legislativo, innovazioni che sono state poi estese agli altri settori agroalimentari ed il Testo Unico approvato recentemente dal Parlamento ne è l’ultimo significativo esempio. Il risultato è stato un testo organico che parte dalla vigna, passa per la cantina ed arriva al commercio saldando idealmente la produzione dell’uva la sua trasformazione in vino e la diffusione sui tavoli dei consumatori di tutto il mondo. Si tratta di un provvedimento organico – aggiunge -, presente solo nel nostro paese, che è riuscito a coniugare il rispetto della trazione e l’efficacia dell’innovazione, la promozione della qualità ed legame del terroir, la semplificazione normativa e la tutela dei consumatori».

Qualità e certificazione origine Il senatore trentino Franco Panizza, correlatore del provvedimento in Senato nonché segretario della Commissione agricoltura, durante il suo intervento, ha sottolineato come «il testo unico introduca importanti novità anche per le piccole imprese di montagna, che devono puntare sempre più sulla qualità e sulla certificazione d’origine delle loro produzioni e sul legame con il territorio, anche in funzione dell’immagine turistica. Penso – ha continuato Panizza – alla possibilità contenuta nella nuova legge di prevedere sottozone, all’esonero di alcune procedure e allo snellimento burocratico per le piccole imprese, alla tutela e al sostegno dei vigneti storici ed eroici, al riconoscimento della vite e del vino come patrimonio culturale del Paese. Ma anche alla valorizzazione dei marchi di nicchia e alle richieste contenute nei nostri ordini del giorno e relativi all’assegnazione del diritto a nuovi impianti per le aziende di qualità che devono crescere e all’impegno per la tutela dei terrazzamenti.  Il tutto – ha concluso Panizza – a riprova di un testo completo e articolato che mette al centro un settore con numeri positivi in termini di crescita e chiamato per questo a giocare un ruolo per la crescita turistica e dell’immagine dei territori».

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Viticoltori eroici a lavoro

Passo in avanti Secondo Floriano Luciano, intervenuto come Regione Piemonte e segretario Generale Assemblea delle Regioni Viticole Europee. «Il nuovo Testo Unico del vino è un importante passo avanti per l’intera filiera vitivinicola italiana e introduce alcuni elementi distintivi nell’intero panorama europeo, a partire dalla affermazione di “patrimonio culturale nazionale”, contenuta nell’articolo 1 della legge, in riferimento al vino, alla vite ed ai territori viticoli nazionali. La definizione – già intrinsecamente valorizzante – di “vitigno autoctono italiano” – prosegue Luciano – contenuta nell’articolo 6, nonché i contenuti dell’articolo 7 relativo alla “salvaguardia dei vigneti eroici o storici” introducono elementi di valorizzazione anzitutto di quei vigneti che insistono su aree soggette a rischio di dissesto idrogeologico o con particolare pregio paesaggistico. L’impegno comune che ha portato a questo importante risultato a livello nazionale, deve ora proseguire nella scrittura dei decreti attuativi alla legge quadro ma ancor più a livello comunitario, dove sarà in prossima discussione il “pacchetto semplificazioni” proposto dalla Commissione Europea».

Novanta articoli Il testo unico è legge, novanta articoli che raccolgono tutta la normativa precedente, e la sua approvazione permette una reale semplificazione su produzione, commercializzazione, denominazioni di origine, indicazioni geografiche, menzioni tradizionali e presentazione, gestione, controlli e sistema sanzionatorio. Fra questi, appunto, un articolo interamente dedicato alla viticoltura eroica.

 

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