Pomodoro. Con etichetta più trasparenza per la filiera

Un importante passo in avanti sul fronte della trasparenza e della legalità di una delle filiere agricole più rappresentative del Made in Italy. Così Alessandro Mastrocinque, vicepresidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani e numero uno di Cia Campania, commenta il decreto interministeriale sull’obbligo di etichettatura d’origine per tutti i derivati del pomodoro deciso nell’ambito del Tavolo di filiera tenuto oggi a Roma presso il Mipaaf alla presenza del ministro Maurizio Martina.

pomodoro-lavorazione.jpgPressing su Bruxelles «L’etichettatura di origine è uno strumento importante a garanzia non solo per un acquisto più consapevole per i consumatori, ma anche per i nostri produttori onesti, danneggiati da chi, invece, si pone fuori dal sistema. Il ministro – spiega Mastrocinque – ha inoltre assunto l’impegno di fare pressing anche su Bruxelles affinché si arrivi a una scelta comune europea».

Il Tavolo ministeriale di filiera del pomodoro accoglie inoltre la richiesta di Cia-Agricoltori Italiani, e di Cia Campania in particolare, sulla trasformazione dei Distretti in Organizzazioni Interprofessionali con tutte le rappresentanze sia della parte agricola sia delle industrie trasformatrici. Per la Cia è infatti indispensabile rafforzare le OI per garantire una più equa distribuzione del valore aggiunto: «Le Organizzazioni Interprofessionali così strutturate – conclude Mastrocinque – potranno fare da utile stimolo per un più efficace coordinamento con le OI del Nord Italia». La Cia ha infine chiesto al Ministero un miglioramento della tempistica delle programmazioni produttive, in modo da perfezionare l’operatività dei produttori e semplificare il funzionamento delle Rete del lavoro agricolo di qualità.

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