Glifosato. Bruxelles rinnova le autorizzazioni per altri cinque anni. Italia vota contro. Agricoltori divisi

Rinnovato per altri cinque anni l’uso del glifosato. Lo stop poteva essere l’ultimo dei casi «dove l’opinione scavalca la scienza – dicono da Uncai – dove le conclusioni scientifiche raccolte da istituzioni comunitarie come l’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare), l’Echa (Agenzia europea per le sostanze chimiche), l’agenzia tedesca per la sicurezza Bfr e la Società Italiana per la Ricerca sulla Flora Infestante (Sirfi) non vengono prese in considerazione, anzi messe in discussione».

glifosate_pesticidi_agricultura_IT_1Martina (ministero politiche agricole): «Utilizzo zero entro il 2020» «Abbiamo votato contro il rinnovo oggi perché siamo convinti che l’utilizzo di questa sostanza vada limitato. L’Italia già adotta disciplinari produttivi che limitano l’uso del glifosato a soglie inferiori del 25% rispetto a quelle definite in Europa al fine di portare il nostro Paese all’utilizzo zero del glifosato entro il 2020». Lo ha detto all’ANSA il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina.

Lorenzin (ministro salute): «Italia insieme a Francia contro proroga» «L’Italia, insieme alla Francia, ha votato contro la proroga dei 5 anni. Noi eravamo per una soluzione più rapida di uscita dal glifosato, ma in ogni caso metteremo in campo tutte le misure atte a salvaguardare la salute e la sicurezza dei nostri cittadini». Questo il commento all’Ansa del ministro della Salute Beatrice Lorenzin in merito all’autorizzazione del glifosato in Unione Europea per altri cinque anni.

Galletti (ministro ambiente): «Noi contro rinnovo a 5 anni, lotteremo per rivedere decisione»«La decisione europea sul glifosato non cambia di una virgola la nostra posizione. Ci siamo espressi negativamente sul rinnovo a 5 anni e l’Italia continuerà la sua battaglia per limitare e poi cancellare l’utilizzo di questo pesticida. Teniamo all’Europa, a un ambiente sano, alla salute dei cittadini e a un’agricoltura sostenibile. Per questo lotteremo per rivedere questa decisione». Lo afferma il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti.

agricultura_glifosatoUn buon compromesso «Rinnovando l’uso del glifosato per altri cinque anni è stato raggiunto un buon compromesso tra le evidenze scientifiche e la sensibilità dell’opinione pubblica, purtroppo lasciata alla mercé del business della paura e del sospetto oltre che delle fake news. Dal 2015 la campagna ambientalista si è battuta con ogni mezzo. Per la parte onesta di società civile coinvolta nella discussione si è trattato di un’importante battaglia per l’ambiente e per la salute. Per gli agricoltori e l’agricoltura un rischio per la qualità del loro lavoro. Il rinnovo per cinque anni rende tuttavia prioritario definire delle alternative concrete all’uso del glifosato. Per questo sono fondamentali sinergie e collaborazioni all’interno del mondo agricolo, della ricerca e dell’industria», interviene il presidente Uncai Aproniano Tassinari. Il clima creatosi attorno al dibattito ha lasciato pochi margini decisionali alla classe politica, che ha tuttavia avuto la forza di decidere per il rinnovo almeno di cinque anni. Il contraccolpo economico per gli agricoltori non sarebbe stato indifferente. Inoltre la molecola viene usata nell’agricoltura conservativa ed è utile per contrastare l’erosione del suolo e aumentare la materia organica. «Le alternative biologiche richiedono una esperienza consolidata e non offrono al momento le medesime garanzie. Sarebbero stati necessari più diserbi chimici e meccanici rispetto al passato, con un aumento medio dei costi di lavorazione del suolo anche per l’uso di nuove sostanze meno economiche. In questa fase di transizione e di ricerca di soluzioni alternative e ugualmente efficaci, i contoterzisti Uncai non faranno mancare la propria professionalità alle aziende agricole di ogni dimensione, attrezzandosi con le migliori soluzioni presenti sul mercato», conclude Tassinari.

Cia, decisione basata su pareri scientifici Positivo il via libera del Comitato d’appello dei Paesi Ue sul rinnovo dell’autorizzazione all’uso del glifosato per altri cinque anni. Così la Cia-Agricoltori Italiani, spiegando che si è tenuto conto dei pareri degli organi scientifici competenti in materia. L’agricoltura italiana è attenta alla produzione sostenibile e alla salute pubblica. Questa decisione in sede europea dimostra che non c’è alcun allarme da questo punto di vista. Grazie a questa proroga -aggiunge la Cia- le aziende agricole italiane eviteranno di perdere terreno e competitività rispetto alle aziende di Paesi extra-Ue, dove la sostanza è ammessa. Senza il rinnovo al glifosato giunto dall’Europa, le nostre imprese avrebbero dovuto ricorrere in tempi rapidi a prodotti alternativi, con un aumento dei costi e una riduzione delle rese.

Confagricoltura C’è soddisfazione da parte dell’associazione per la decisione del Comitato di Appello dei Paesi Ue che ha rinnovato per cinque anni l’autorizzazione del glifosato. «Sono state recepite le nostre richieste, espresse a livello europeo, di tener conto dei pareri degli organi scientifici che hanno il compito di verificare la nocività per la salute umana della sostanza – ha commentato Confagricoltura – Una scelta consapevole che ha fatto prevalere le ragioni della scienza tenendo nella debita considerazione i pareri espressi dalle autorità scientifiche europee preposte alla valutazione dei principi attivi (Efsa ed Echa)». Ad avviso di Confagricoltura è “una notizia positiva non solo dal punto di vista economico, ma anche ambientale, visto che il glifosate è utilizzato nelle tecniche di agricoltura conservativa (semina diretta, minima lavorazione, ecc.), apportando benefici come la diminuzione delle emissioni di CO2, una minor erosione del suolo, un maggior contenuto di sostanza organica, trattenendo maggiormente l’acqua nel suolo ed aumentando le capacità di stoccaggio del carbonio». «Ora – ha concluso l’Organizzazione degli imprenditori agricoli – a tutti i livelli occorre prendere atto di questa decisione ed operare affinché sia pienamente applicata anche nel nostro Paese, senza introdurre ulteriori limitazioni o divieti rispetto a quanto verrà indicato dalla Commissione Europea».

glifosato_aereoColdiretti: in Italia resta il divieto, ora stop import In Italia resta il divieto di uso del glifosato nelle aree frequentate dalla popolazione o da “gruppi vulnerabili” quali parchi, giardini, campi sportivi e zone ricreative, aree gioco per bambini, cortili ed aree verdi interne a complessi scolastici e strutture sanitarie, ma anche in campagna in pre-raccolta “al solo scopo di ottimizzare il raccolto o la trebbiatura”. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare gli effetti del decreto del Ministero della Salute in vigore dal 22 agosto del 2016 che non vengono modificati dalla decisione dell’Unione Europea di rinnovare per 5 anni la licenza di utilizzo. L’Italia deve porsi all’avanguardia nelle politiche di sicurezza alimentare nell’Unione Europea e fare in modo che – sottolinea la Coldiretti – le misure precauzionali introdotte a livello nazionale riguardino coerentemente anche l’ingresso in Italia di prodotti stranieri trattati con modalità analoghe come il grano proveniente dal Canada dove viene fatto un uso intensivo di glifosato proprio nella fase di preraccolta”. Un principio che – continua la Coldiretti – deve essere ben evidenziato anche nell’ambito dell’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Canada (CETA) dove al contrario si prevede invece l’azzeramento strutturale dei dazi indipendentemente dagli andamenti di mercato. Circa un miliardo di chili di grano – conclude la Coldiretti – sono infatti sbarcati lo scorso anno dal Canada dove viene fatto un uso intensivo di glifosato nella fase di pre-raccolta per seccare e garantire artificialmente un livello proteico elevato.
Slow Food: «una catastrofe ambientale ed ecologica» L’ambiente e l’Europa perdono un’occasione storica. Dopo il mancato accordo del 9 novembre, gli Stati Membri dell’Unione Europea hanno votato oggi a favore del rinnovo della licenza del glifosato per altri 5 anni. Sono stati 18 gli Stati favorevoli, inclusi Polonia, Romania e Bulgaria che precedentemente si erano astenuti, 9 sono i Paesi che hanno votato contro – tra cui l’Italia – e uno solo si è astenuto.Il voto mostra come la maggior parte dei governi europei non abbia rispettato il volere di oltre un milione di cittadini europei che aderendo all’European Citizens Initiative (Ice) intendevano eliminare l’erbicida dal sistema alimentare e dall’ambiente. Inoltre, il fatto che gli Stati Membri non fossero riusciti a raggiungere un accordo nei numerosi incontri precedenti potrebbe aver spinto la Commissione a decidere per il rinnovo.Unica consolazione quella che, mentre a livello politico si è deciso di continuare a impiegare il famoso erbicida, diverse città e stati hanno scelto autonomamente di restringere il campo di applicazione del glifosato, il principio attivo del diserbante Roundup della Monsanto. Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, afferma: «Il voto di oggi rappresenta una decisione politica che va contro i cittadini, una decisione che non ha tenuto conto dell’indirizzo del Parlamento e che antepone il profitto alla sostenibilità e alla salute dell’ambiente e delle persone. Sono decisioni di questo tipo che allontanano i cittadini dall’Europa». Gli fa eco Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia «Una tragedia. Ci ritroveremo tra 5 anni a contare i danni del glifosato, in un contesto peggiorato dalle condizioni climatiche. La Commissione Europea le ha provate tutte per raggiungere il risultato del voto di oggi: si è partiti dalla proposta di un rinnovo di 10 anni, che poi è passato a 7 e infine è arrivato a 5. Un comportamento che è servito a spingere gli astenuti a votare a favore del rinnovo. Ma si tratta di un compromesso esclusivamente politico, raggiunto sulla pelle dei cittadini. Perché se il rischio per la salute esiste non è riducendo i tempi del suo utilizzo che lo si elimina. L’uso del glifosato andava fermato subito, non ha alcun senso il rinnovo di altri 5 anni: così si ignora completamente il principio di precauzione». Quel che è certo è che la campagna di dissenso contro il glifosato non si ferma qui ma continuerà a monitorare la situazione per i prossimi 5 anni.
Hanno votato a favore: Bulgaria, Rep. Ceca, Danimarca, Germania, Estonia, Irlanda, Spagna, Lettonia, Lituania, Ungheria, Olanda, Polonia, Romania, Slovenia, Slovacchia, Finlandia, Svezia, Regno Unito. Hanno votato contro: Belgio, Grecia, Francia, Croazia, Italia, Cipro, Lussemburgo, Malta, Austria. Astenuti: Portogallo
M5S, con noi al Governo stop progressivo pesticidi «Con il voto di oggi vengono svenduti non solo la salute dei cittadini europei, il Made in Italy di qualità e ogni aspirazione ad un’agricoltura sostenibile ma il principio stesso di precauzione alla base delle norme europee sulla sicurezza alimentare. Tutto questo per assecondare la lobby tedesca dell’agrochimica Bayer-Monsanto, longa manus del voto favorevole della Germania che ha determinato questo nuovo, letale, via libera. Gli Stati nazionali hanno il diritto e il dovere di far prevalere gli interessi dei cittadini su quelli delle multinazionali». Così il gruppo parlamentare del MoVimento 5 Stelle commenta l’autorizzazione del glifosato in Unione Europea per altri cinque anni. «Il ministro delle Politiche Agricole, Martina, aveva sbandierato promesse di una svolta sostenibile per l’agricoltura italiana. La Legislatura è finita e nulla di questo è stato fatto. Con il nostro programma nazionale Agricoltura, i pesticidi vengono progressivamente eliminati dai campi e dal piatto perché questo è quello che accade quando uno Stato serve l’interesse collettivo e non quelli privatistici»
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