Burian. Neve e pioggia +70% a febbraio. Sos alberi. Colture invernali sotto lo zero dopo il risveglio vegetativo

trattore_neve.jpgA febbraio il 70% di neve e pioggia in piu’ della media storica si è abbattuto sull’Italia. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione dell’arrivo dell’onda di freddo siberiano Burian che con gelo e neve sta paralizzando la Penisola, sulla base dei dati Ucea relativi alle prime due decadi del mese.

L’accumulo di neve sulle piante – sottolinea la Coldiretti – provoca con il peso la rottura dei rami mettendo in pericolo persone e auto nelle città e causando pesanti perdite in agricoltura. Nelle campagne con le temperature a lungo sotto lo zero si registrano danni alle coltivazioni invernali come cavoli, verze, cicorie e broccoli mentre il tepore quasi primaverile delle scorse settimane ha provocato un risveglio vegetativo delle piante da frutto, dalle albicocche ai ciliegi, dalle pesche alle pere che – continua Coldiretti – in alcune zone sono già con le gemme gonfie particolarmente sensibili al freddo.

Clementine neveA preoccupare è pero’ soprattutto il protrarsi del gelo. Quello che si teme – evidenzia la Coldiretti – è il ripetersi di uno scenario critico come quello del 1985 quando le gelate hanno compromesso il 90 per cento degli ulivi toscani, ma danni superiori al 50 per cento si verificarono in Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Campania, Molise e Basilicata con una strage di almeno 30 milioni di piante. Anche il kiwi è una delle piante più a rischio di fronte al deciso abbassamento della colonnina di mercurio sotto lo zero. Una preoccupazione che – continua la Coldiretti – riguarda i vigneti se le temperature minime dovessero scendere per lungo tempo su valori estremamente bassi. I danni strutturali alle piante – precisa la Coldiretti – sono destinati a compromettere le produzioni nel tempo poiché servono anni prima che le nuove piante messe al posto di quelle uccise dal freddo inizino a produrre.

Vacche neveMa l’allarme – continua la Coldiretti – riguarda anche gli animali con migliaia di morti causati allora dal freddo negli allevamenti tra mucche, cavalli, pecore, conigli e polli. In ogni caso le gelate possono bloccare le condutture degli abbeveratoi mentre i black out elettrici impediscono la mungitura che negli allevamenti deve essere effettuata due volte al giorno.

Con le strade bloccate dal ghiaccio e dalla neve in difficoltà sono anche le consegne di prodotti deperibili come verdure e latte. Anche i trattori degli agricoltori della Coldiretti sono stati mobilitati come spalaneve per pulire le strade e come spandiconcime per la distribuzione del sale contro il gelo. I mezzi agricoli sono al lavoro – conclude la Coldiretti – per consentire la circolazione anche nelle aree piu’ interne e difficili ed evitare l’isolamento di case e aziende ma anche garantire le consegne di prodotti alimentari.

Informazione pubblicitaria