Viaggio nell’emergenza. La Xylella si sta mangiando l’olivicoltura pugliese

xylella-1«Salento, terra di mare e di ulivi. Anzi, di mare e basta, perché gli ulivi se li sta portando via la xylella». È la denuncia de L’Informatore Agrario che, sul numero di questa settimana, fa il punto su conseguenze e responsabilità relative alla patologia che dal 2013 sta devastando gli olivi pugliesi, con danni economici e paesaggistici incalcolabili (si stima che siano coinvolti dai 15 ai 25 milioni di ulivi). A fine aprile L’Informatore Agrario ha percorso per quasi 120 chilometri il sud della Puglia, da Santa Maria di Leuca fino a Oria nel Tarantino, attraversando l’agro di Gallipoli (Lecce). Per almeno un sessantina di chilometri, forse di più, a fiancheggiare la strada sono rimasti solo i resti di quegli olivi secolari che hanno reso famoso il Salento.

Per Antonio Boschetti, direttore della storica testata agricola veronese: «Lo scenario attuale è la dimostrazione che non si è fatto tutto il possibile per fermare l’infezione. Le misure stabilite da Bruxelles sono state disattese o attuate solo in parte, fino a indurre l’Ue a minacciare una procedura di infrazione contro l’Italia. Ma anche gli interventi legislativi del Mipaaf e della Regione Puglia – ha concluso Boschetti – non sono stati sufficienti a tutelare questo patrimonio olivicolo secolare, ora a rischio scomparsa con la complicità dell’opinione pubblica, di buona parte del mondo politico pugliese e della magistratura, tutti romanticamente aggrappati a salvaguardare le piante già compromesse, mentre la xylella si portava via quelle sane».

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