La PAC che verrà. Convegno Crea: sarà un’agricoltura più resiliente, più sostenibile, più smart

Quale sarà la PAC del futuro? Cosa e come cambierà dopo il 2020? Che tipo di agricoltura ci aspetterà? A queste domande si è tentato di rispondere oggi, durante il seminario dal titolo L’agricoltura italiana e il nuovo modello di sostegno della PAC post 2020, organizzato dal CREA con il suo Centro di Politiche e Bioeconomia, insieme ad AIEAA, Associazione Italiana di Economia Agraria e Applicata e la rivista Agriregionieuropa.

La nuova agricoltura che la PAC contribuirà a costruire sarà un’agricoltura più resiliente, più sostenibile, più smart. Resiliente grazie ai pagamenti diretti e alle misure di mercato in grado di rafforzare rispettivamente i redditi agricoli e la produzione di beni pubblici e la competitività del sistema agricolo europeo. Sostenibile grazie a nuove e più mirate misure ambientali per contrastare il cambiamento climatico e l’impatto dell’attività agricola sulle risorse naturali: una nuova “architettura verde” in grado di favorire comportamenti sostenibili da parte degli agricoltori per il raggiungimento di target ambientali prefissati. Smart grazie all’impiego di innovazione digitale e tecnologica in grado di armonizzare sostenibilità e produttività, incremento della produzione e corretta gestione delle risorse naturali.

La nuova PAC sarà all’insegna di una maggior autonomia degli Stati membri con proposte concrete di flessibilità a loro vantaggio, più attente ai territori e ai diversi modelli di agricoltura presenti in Europa. E soprattutto in grado di affrontare con rapidità i cambiamenti di un’agricoltura in continuo cambiamento e in evoluzione, in grado anche di armonizzarsi con le politiche europee interconnesse, quali quelle relative all’ambiente, al cambiamento climatico, alla bioeconomia, agli aspetti sociali, all’alimentazione e alla salute.

«L’evento di oggi è frutto della preziosa collaborazione tra CREA e AIEAA – ha dichiarato Salvatore Parlato, Presidente del CREA. Si tratta di un esempio felice di collaborazione tra soggetti che operano nella ricerca, legati dal comune bisogno di ricercare strumenti di indagini che consentano un avanzamento nelle analisi sui temi delle politiche agricole e dell’economia».

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