Miele, crollo produzione dimezzata nel veronese. Confagricoltura: viticoltori adottate un alveare

Il 2019 è stato un altro anno durissimo per le api, messe a dura prova dai cambiamenti climatici e dall’inquinamento ambientale.

Secondo il report dell’Osservatorio nazionale miele, la produzione di miele è crollata mediamente del 50%. La provincia di Verona e altre zone del Veneto hanno fatto addirittura peggio, perdendo la produzione fino al 70%., E le previsioni per il 2020 non sono affatto incoraggianti. Per questo viticoltori e apicoltori devono lavorare sempre di più in sinergia, non solo per la salvaguardia delle api, ma anche per il benessere delle viti e la qualità del vino, che sono strettamente collegati alla salubrità dell’ambiente.

Di questo si parlerà martedì 3 marzo, alle 16.30, nella sala convegno della Cantina Valpantena a Quinto in via Colonia Orfani di Guerra, nel convegno “Apicoltura e viticoltura: sviluppo sostenibile”organizzato da Confagricoltura Verona e dall’Associazione regionale apicoltori con il patrocinio di Banco Bpm, Cantina Valpantena, Associazione provinciale apicoltori veronesi, Collegio dei periti agrari della provincia di Verona e Aveprobi. Interverranno l’enologo Enrico Maria Casarotti, di Aveprobi, Associazione veneta dei produttori biologici e biodinamici; Franco Mutinelli, dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie; Paolo Fontana, della fondazione Edmund Mach; Claudio Porrini, di Distal-Università di Bologna. Moderatore Matteo Villa,vicepresidente dell’Associazione regionale apicoltori Veneto.

Spiega Christian Marchesini, vicepresidente nazionale e presidente regionale dei viticoltori di Confagricoltura: “È il secondo convegno che dedichiamo a questi temi, dopo quello dell’anno scorso a Sant’Ambrogio, perché abbiamo avuto riscontri molto positivi: alcuni viticoltori pioneristici hanno cominciato a mettere in atto le buone pratiche e gli accorgimenti indicati consigliati per la tutela degli insetti.E su questa strada bisogna insistere. L’appello che voglio lanciare quest’anno è: cari viticoltori, adottate un alveare. Le api sono sentinelle dell’ecosistema, quindi un alveare in vigna è un “termometro” ambientale che indica il grado di salubrità del vigneto. Io, nei miei vigneti in Valpolicella, ne ho adottati quattro: ho convertito l’azienda al biologico, eseguo la pratica del sovescio e semino la facelia, pianta mellifera che, grazie alla sua prolungata fioritura, attrae un gran numero di insetti impollinatori. Ricordo anche che un vigneto in salute e con trattamenti a basso impatto è benefico pure per il portafoglio: nella vendemmia 2019 del Valpolicella le uve certificate bio hanno risentito meno della crisi dei prezzi”.

Che per le api non sia un buon momento lo conferma Matteo Villa, dell’Associazione regionale apicoltori Veneto: “Il 2019 è stata un’annata altamente critica. L’aprile eccessivamente piovoso e il maggio freddo e piovoso hanno costretto gli apicoltori a somministrare un nutrimento d’emergenza, in quanto mancavano le fioriture. Di qui una produzione d’acacia che ha toccato i minimi storici. In condizioni ottimali possiamo far fronte al 50% della domanda del mercato italiano, altrimenti di miele nostrano ne resta poco e lasciamo campo libero alla concorrenza sleale di mieli stranieri a basso prezzo e adulterati. Siamo preoccupati anche per questo 2020. Con la mancanza di freddo in molti casi le api non si sono mai fermate e questo favorirà lo sviluppo del parassita Varroa. Oltre ad aver avuto il dicembre e il gennaio più caldi degli ultimi anni, non ci sono state precipitazioni significative e anche questo nuoce alla api perché viene meno la produzione di nettare dai fiori: speriamo che piova e poi arrivi una primavera con il clima idoneo, altrimenti la strada sarà in salita”.

Nel corsodel convegno Enrico Maria Casarotti spiegherà quali sono i sistemi di difesa a basso impatto per le viti. Franco Mutinelli illustrerà il report relativo al monitoraggio del ministero della Salute sugli avvelenamenti delle api sul territorio. Fontana farà un excursus sui sistemi messi a punto dalla Fondazione Mach per la tutela dell’ape nel mondo della viticoltura. Infine Porrini passerà in rassegna le pratiche viticolemigliori per tener conto del valore dell’ape e della biodiversità.

Informazione pubblicitaria