Xylella. Copagri: Salento a rischio desertificazione: accelerare su piano straordinario con risorse certe ed esigibili

ROMA – “A distanza di oltre otto anni dal primo accertamento della presenza della Xylella nel Salento, che probabilmente risale ad addirittura prima, è triste dover constatare la pressoché totale desertificazione di un territorio storicamente dedicato alla produzione olivicola, che ha centinaia di anni di storia e di tradizione e che ora rischia seriamente di scomparire”.

Lo ha sottolineato il presidente della Copagri Puglia Tommaso Battista, che è intervenuto oggi a nome della Confederazione alla riunione del Tavolo di coordinamento del “Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia”, svoltasi al Mipaaf alla presenza del Sottosegretario alle Politiche Agricole Francesco Battistoni.

“Da tempo evidenziamo la necessità di accelerare con l’attuazione del Piano per la rigenerazione olivicola della Puglia, dal momento che il territorio continua periodicamente a vivere il progressivo avanzamento dell’infezione, legato a doppio filo alla mancanza di un programma organico di interventi e alla scarsa efficacia degli attuali strumenti di contenimento”, ha fatto notare Battista, ad avviso del quale “le attività di contrasto richiedono una pianificazione che, oltre alla ricostruzione del paesaggio agrario, mirino a creare le condizioni ambientali necessarie alla convivenza con le specie aliene, quali la Xylella”.

“Non possiamo limitare i reimpianti alle varietà Leccino e Favolosa e, più in generale, non possiamo pensare di puntare su poche varietà destinate al reimpianto e alla riconversione produttiva, andando a impoverire la biodiversità in territori già compromessi a livello ambientale e con gravi carenze idriche”, ha osservato il presidente della Copagri Puglia, sottolineando la necessità di “puntare con decisione sulla ricerca, approfittando anche delle disponibilità previste dalla manovra, e sulla promozione delle pratiche agronomiche che hanno dimostrato di contribuire a contenere l’infezione, anche attraverso la piantumazione di essenze indenni o capaci di agevolare la lotta alla sputacchina”.

“Anche sul versante dei ristori, non possiamo accettare che i fondi stanziati nell’ormai lontano 2019, pari a ben 300 milioni di euro, ad oggi non siano ancora stati trasferiti agli olivicoltori pugliesi; la rigenerazione territoriale, infatti, si potrà realizzare solo se insieme alle risorse si creeranno le condizioni per renderle disponibili in tempi certi e se le azioni da intraprendere interesseranno aree che hanno avviato programmi di riqualificazione. Non è solo l’agricoltura che deve farsi carico di ricostruire un paesaggio”, ha concluso il rappresentante della Copagri.

 

Informazione pubblicitaria