Manovra. Copagri: interventi a sostegno ripresa, ma per agricoltura serviva più coraggio

ROMA – “Apprezziamo l’impostazione generale della manovra, che in linea con l’orientamento del DPB prevede una politica espansiva a sostegno della ripresa e in sinergia col PNRR, anche se ci aspettavamo più coraggio per sostenere un settore che ha pagato a caro prezzo le ripercussioni della pandemia, durante la quale ha assicurato il regolare rifornimento degli scaffali”.

Lo ha sottolineato il presidente della Copagri Franco Verrascina intervenendo in audizione davanti alle commissioni bilanci della Camera e del Senato nell’ambito delle audizioni preliminari all’esame della Legge di bilancio 2022.

“Vale la pena di ricordare – ha continuato il presidente – il delicato momento che sta attraversando il primario, dovuto a fattori congiunturali, quali i forti aumenti dei costi di produzione e delle materie prime, ma anche a problematiche ataviche che da anni frenano lo sviluppo del comparto. A questi fattori vanno poi assommate le difficoltà legate alla recrudescenza di fitopatie ed epizoozie, gli effetti sempre più frequenti e violenti del cambiamento climatico e i fenomeni atmosferici estremi, che in molti casi hanno quasi completamente distrutto i raccolti, con pesanti ripercussioni sul reddito dei produttori agricoli”.

“In ragione di ciò – ha evidenziato Verrascina – accogliamo con favore diversi interventi, che pur se con risorse limitate rispetto alle reali necessità del settore vengono incontro alle istanze avanzate dalla Copagri e avranno ricadute positive sul primario; ci riferiamo, in particolare, al rinvio di plastic tax e sugar tax, di cui si auspica l’abolizione, e alla proroga del ‘Bonus verde’, ma anche agli interventi sul versante fiscale e previdenziale, come l’esonero IRPEF, il taglio dell’IRAP e la riduzione del cuneo, aspetto sul quale riteniamo esistano margini per allargare la platea dei beneficiari, intervenendo sulla decontribuzione”.

“Ci aspettavamo però maggiore coraggio, in particolare in relazione ai fondi stanziati a favore delle filiere, ma anche sugli interventi riguardanti la cessione del credito d’imposta alle imprese che abbiano fatto investimenti per l’innovazione nell’ambito del piano Transizione 4.0, scongiurando il calo percentuale dell’incentivo, e sul rifinanziamento della ‘Nuova Sabatini’, che ha dimostrato di essere funzionale alle esigenze del comparto e che avrebbe pertanto meritato un investimento più consistente”, ha continuato.

“Un concreto sostegno al primario, inoltre, passa dal rifinanziamento del Fondo di Solidarietà Nazionale e dalla ripresa del percorso di semplificazione e di accelerazione dei procedimenti amministrativi, andando così a sburocratizzare il settore e a rafforzare la competitività delle imprese agricole, obiettivo che va perseguito anche puntando sull’attivazione di strumenti atti a sostenere la liquidità delle PMI, quali ad esempio il rifinanziamento della cambiale agraria”, ha concluso Verrascina.

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